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Giornata mondiale delle emoji: la più utilizzata è la faccina che ride fino alle lacrime

lunedì 17 Luglio 2017

Si festeggia oggi la quarta giornata mondiale delle emoji, quella carrellata di faccine e disegnini colorati che equipaggiano le tastiere virtuali e costellano i messaggi scambiati in chat.

Sono 2.666 le emoji ufficiali, inserite nella lista del Consorzio Unicode che si occupa di standardizzare i pittogrammi in modo che siano visibili su ogni dispositivo e sistema operativo.

La più utilizzata nel mondo è la faccina che ride fino alle lacrime. A certificarlo sono state le università del Michigan e di Pechino, che hanno analizzato 400 milioni di messaggi inviati da 4 milioni di smartphone in 212 Paesi.

La faccia che ride a crepapelle è stata incoronata anche dai dizionari Oxford, che l’hanno eletta parola dell’anno 2015.

A confermarne la popolarità è Facebook, che la mette al primo posto tra le più gettonate. In occasione della giornata mondiale, la compagnia di Mark Zuckerberg fa sapere che ogni giorno vengono usati più di 60 milioni di emoji sul social network e più di 5 miliardi sulla chat Messenger. Il pittogramma più utilizzato su Facebook e Messenger in tutto il mondo negli ultimi 30 giorni è appunto la faccina con le lacrime di gioia, a quota 332 milioni.

Seguono la faccina con gli occhi a cuore (254 milioni) e quella che manda il bacio a forma di cuore (160 milioni).

Le emoji però vanno al di là delle faccine e dei sentimenti ed emozioni che esprimono, per dare rappresentazione a tutto ciò che fa parte della vita: dal cibo al meteo, dagli sport agli animali, dalle auto all’abbigliamento. Un arsenale espressivo che ha consentito di tradurre in emoji persino i libri: Moby Dick, Pinocchio, Peter Pan, Alice nel paese delle meraviglie, fino alla Bibbia.

E i disegnini a disposizione stanno per aumentare. In autunno dovrebbero infatti arrivarne 56 nuovi, appena standardizzati dal Consorzio Unicode insieme al simbolo del bitcoin, la moneta virtuale più nota.

Nella nuova infornata, a fornire uno specchio della società arrivano la donna con il velo islamico, l’uomo con la barba, l’allattamento al seno. Contro la discriminazione di genere esordiscono tre emoji – il giovane, l’adulto e l’anziano – senza tratti riconducibili al genere maschile o femminile. E poi lo yoga, il curling, l’hummus e un ampio capitolo fantasy con maghi, zombie e geni della lampada, elfi, vampiri, fate e tritoni.

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