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Le indagini

Giovane ucciso a Palermo: in corso l’autopsia, fissata per domani l’udienza di convalida del fermo di Maranzano

martedì 14 Ottobre 2025
E’ in corso, nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo, l’autopsia sul corpo di Paolo Taormina, il giovane gestore di un pub di Palermo ucciso domenica, mentre sedava una rissa, con un colpo di pistola alla nuca.
Del delitto è accusato un 28enne dello Zen, Gaetano Maranzano, che ha confessato. Nella sua abitazione è stata trovata una pistola calibro 9.
Ieri sera sul cadavere è stata eseguita una tac che ha confermato la presenza di un proiettile nel cranio del ragazzo.
L’accertamento ha fugato i primi dubbi degli inquirenti: l’assenza di un foro d’uscita aveva indotto gli investigatori, infatti, a porsi interrogativi sull’arma del delitto e a ipotizzare che potesse essere stato usato un corpo contundente. I testimoni – parenti e amici della vittima – avevano però subito parlato di uno sparo. E l’uso della pistola è stato ammesso dallo stesso assassino.
Gaetano Maranzano

E’ stata fissata per domani, davanti al gip di Palermo, l’udienza di convalida del fermo di Gaetano Maranzano, il ventottenne che ha confessato di aver ucciso con un colpo di pistola alla testa Paolo Taormina, gestore di un pub nel cuore della movida palermitana, sabato notte.

Nel corso dell’udienza l’indagato verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.

Aperta la camera ardente al PalaOreto

Nel frattempo è stata aperta la camera ardente al PalaOreto a Palermo dove è stato portato il feretro del giovane Paolo Taormina ucciso davanti al locale di famiglia domenica scorsa. Attorno alla bara ci sono i genitori, parenti e amici.
Nella sala del PalaOreto è stata messa una gigantografia di Paolo con scritto: “Non ci sono addii, per noi ovunque tu sia ci sarai sempre”. Un altro striscione affisso dai “ragazzi della Noce” recita: “Paolo resterai per sempre il nostro barman”.
E’ un continuo via vai alla camera ardente. I genitori, la sorella e i parenti vengono abbracciati e consolati da tanti amici e cittadini che si fermano davanti alla bara. C’è molta tensione nel palazzetto. I familiari non vogliono riprese e foto in questi momenti tragici scanditi da lacrime e da tanto dolore.
E’ arrivato il sindaco Roberto Lagalla che per essere vicino alla famiglia ha annullato un viaggio negli Stati Uniti già programmato in questa settimana. Si è soffermato a parlare con i genitori ed è rimasto davanti alla salma. Non c’è stata nessuna contestazione. Anche diversi consiglieri come Ottavio Zacco, Dario Chinnici, e gli assessori Totò Orlando e Giuliano Forzinetti si sono stretti ai familiari.
“Hanno distrutto una famiglia che ha sempre lavorato – dice il nonno della vittima Luigi Galioto che per 40 anni ha lavorato nelle navi della Siremar nei collegamenti con le isole minori – Noi siamo una famiglia di gente per bene. Paolo è stato con me in America diverse volte. Voleva trasferirsi lì. Poi senza una ragione questa persona ce lo ha strappato. Lui cercava sempre di rasserenare gli animi. Si è presentato a quel tavolo per dire ai giovani di stare calmi e finire di dare fastidio perché creavano problemi al lavoro. Una reazione così violenta è incomprensibile. Perché? E’ quello che ci chiediamo tutti e non riusciamo a darci una risposta”.
Un amico di famiglia racconta che Paolo era una persona mite un grande lavoratore. “Una persona buona. Amava il suo lavoro e non faceva male a nessuno – dice – Aveva tutta la vita davanti e invece è stato strappato agli affetti in modo crudele. C’è tanto dolore anche perché è davvero inspiegabile tanta violenza. Nessuno riesce a farsene una ragione”.
 “La famiglia di Paolo Taormina è distrutta da un evento che non riesce a giustificare. E’ alla ricerca di una verità di cui non dispone al momento e non riesce, soprattutto, a comprendere il movente. Paolo viene descritto da tutti come un bravo ragazzo. Il padre in queste ore mi ha sempre fatto una sola domanda: perché tutto questo?”. Lo dice l’avvocato Aurelio D’Ancona che assiste la famiglia del ragazzo ucciso a Palermo.
“Sulla dinamica i familiari non hanno mai avuto dubbi sull’esecuzione a bruciapelo, in quanto presenti sul luogo dell’omicidioaggiunge il legale -. I genitori e i parenti si sono sentiti strappare anche la propria vita. I familiari escludono che Paolo abbia in qualche modo importunato la compagna del giovane accusato dell’omicidio. Chiaramente questo è oggetto di indagine, ma i parenti della vittima escludono assolutamente che ci possa essere stata una conoscenza fra loro e l’odierno indagato”.
I funerali di Paolo Taormina si terranno giovedì prossimo, alle 10, nella Cattedrale a Palermo.
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