Giovane ucciso a Palermo: la rissa forse una trappola per Paolo Taormina
Joska Arena
martedì 21 Ottobre 2025
Il sospetto è che la discussione che avrebbe spinto Paolo Taormina a uscire fuori dal locale della sua famiglia sia stata una trappola. Nessuna rissa, dunque, ma solo una finta lite per indurre la vittima ad andare all’esterno del pub.
Paolo Taormina
E’ quanto ipotizzano gli inquirenti che stanno cercando di mettere insieme gli ultimi tasselli dell’omicidio del 21enne assassinato la notte tra l’11 e il 12 ottobre nel cuore della movida palermitana.
Del delitto è accusato Gaetano Maranzano che ha confessato sostenendo di ave agito d’impeto perchè il ragazzo, con cui aveva avuto discussioni mesi prima perchè aveva importunato la sua donna sui social, lo aveva rimproverato davanti a tutti mentre all’esterno del locale c’era una lite.
Il luogo dell’omicidio di Paolo Taormina
Ma le immagini delle videocamere della zona racconterebbero una storia diversa perchè i protagonisti della presunta rissa, compreso il giovane che sarebbe stato preso a schiaffi dagli amici dell’omicida, fino a un attino prima dell’intervento di Taormina, ridevano e chiacchieravano.
Inoltre non ci sarebbe stata alcuna discussione tra Maranzano e la vittima.
Gaetano Maranzano
Se l’ipotesi fosse confermata – nelle prossime ore verrà convocato uno dei giovani coinvolti nel diverbio – Maranzano rischierebbe anche l’aggravante della premeditazione oltre a quella dei futili motivi che già gli è stata contestata.
Dopo il delitto l’assassino si sarebbe allontanato guidando uno scooter di un amico insieme ad altri conoscenti: sette persone in tutto, 4 in moto e tre in macchina. Quattro di loro sono ora indagate per false informazioni a pubblico ministero perchè, identificate e interrogate dai carabinieri, avrebbero mentito ricostruendo la serata dell’omicidio.
Dopo il delitto la comitiva è andata a bere nel quartiere Borgo Vecchio. Poi Maranzano sarebbe andato a casa della madre, a cui avrebbe confessato l’assassinio, e poi nell’abitazione della compagna dove l’hanno trovato i carabinieri.
C’è un nuovo indagato per false informazioni al pm
Nel video che ha ripreso l’omicidio di Paolo Taormina, giovane gestore di un pub di Palermo ucciso con un colpo di pistola alla nuca la notte dell’11 ottobre, si vede mentre picchia un ragazzo che si allontana poi dalla scena del delitto. Ed è a lui che l’assassino Gaetano Maranzano, prima di essere arrestato, consegna i gioielli che indossava al momento della sparatoria per evitare di essere riconosciuto.
Oggi, interrogato dai pm, Vincenzo Viviano è stato iscritto nel registro degli indagati per false informazioni al pm. E’ il quinto amico del 28enne dello Zen ad essere accusato di aver mentito ai magistrati che stanno cercando di accertare se, dopo l’assassinio e la fuga in scooter, l’indagato sia stato aiutato.
Il ruolo del ragazzo, che vive allo Zen come Maranzano, potrebbe essere anche più pesante o se si dimostrasse che la rissa che Taormina cercò di bloccare era solo una messinscena a per fare uscire la vittima dal pub e ucciderla.
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