Da Torino a Salemi per mettere a fuoco strategie e proposte progettuali utili al recupero e alla valorizzazione del centro storico della cittadina trapanese.
È l’esperienza che stanno vivendo in questi giorni 15 studenti del dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino, protagonisti del workshop ‘Architettura Salemi Entanglement‘ che li ha portati in Sicilia per una sei giorni di studio e conoscenza del territorio finalizzata al ripensamento di parti del centro storico della città.
Gli studenti, guidati dal docente Roberto Dini, sono arrivati a Salemi nell’ambito della ‘Biennale Internazionale Arte Contemporanea Sacra di Sicilia’ (Bias) 2018, promossa dal ‘World international sicilian heritage-Wish’, e resteranno in città fino al 6 ottobre: ad ospitarli diverse famiglie salemitane come quelle del sindaco, Domenico Venuti, e di alcuni assessori.
Gli studenti alterneranno sessioni di studio in aula con le visite del territorio, elaborando infine una proposta per il recupero del nucleo antico di Salemi che proceda sia in un’ottica abitativa che in funzione di un possibile riutilizzo turistico, culturale e artistico di molti luoghi. A curare il progetto per il Comune di Salemi è stato l’assessore al Centro storico, Vito Scalisi.
“A cinquant’anni dal terremoto del 1968 pensiamo che sia doveroso guardare a quel tragico evento non con il solito rivendicazionismo né uniformandosi al classico cliché di un Belice che continua a chiedere soldi per la ricostruzione – ha affermato Venuti accogliendo gli studenti nella prima giornata del workshop –. A Salemi abbiamo scelto di guardare avanti e di ridare vita al nostro centro storico aprendo la città agli studenti e alle idee che possono nascere da questa sperimentazione. L’obiettivo – ha aggiunto Venuti – è quello di unire competenze scientifiche di altissimo livello come quelle del Politecnico di Torino con l’esperienza e gli spunti che gli stessi cittadini salemitani possono offrire entrando in contatto con gli studenti. Per questo motivo abbiamo voluto accogliere questi ragazzi nelle nostre famiglie, perché la rinascita del centro storico di Salemi – ha concluso Venuti – può avvenire soltanto se saranno gli stessi salemitani a scommettere per primi su questa grande opportunità e a farsi coinvolgere”.