“A fronte di una provincia che grida sete e di una interdettiva pronunciata circa 5 anni fa, nel 2018 per la precisione, ad oggi non siamo andati oltre questa gestione commissariale. Ne prendiamo atto, ma dovevano essere date delle risposte un po’ più concrete. Anche questi elementi ci hanno portato ad agire e ad accelerare i tempi di questa indagine”.
Lo ha detto il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, in merito agli 8 provvedimenti di fermo eseguiti stamani nell’ambito dell’inchiesta – che ha però 84 indagati – su Girgenti Acque.
Alla base dei provvedimenti di fermo della Procura vi è la ritenuta esigenza cautelare “della possibilità di trasferire ingenti capitali all’estero”. “Anche per questo abbiamo effettuato i fermi – ha spiegato, durante la conferenza stampa, il procuratore capo Luigi Patronaggio – . Si tratta di soggetti che si muovono a livello internazionale, che hanno la capacità non solo di andare all’estero, ma anche di movimentare capitali su conti esteri”.
“Questa inchiesta è nata 4 anni addietro. Il fascicolo pendeva davanti la direzione distrettuale antimafia perché inizialmente l’ipotesi di reato era quella di concorso esterno in associazione mafiosa”. Lo ha spiegato, durante la conferenza stampa, il procuratore capo di Agrigento: Luigi Patronaggio. “La Procura distrettuale di Palermo ha poi ritenuto, all’esito di 2 anni di indagine, di riqualificare i fatti in una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro l’ambiente, la fede pubblica e il patrimonio e gli atti ci sono stati trasmessi“.
“E‘ una grossa indagine, sono stati iscritti 92 soggetti – ha proseguito Patronaggio – per 50 dei quali, oltre agli 8 oggi fermati, ci apprestiamo a notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Una indagine in cui sono state impiegate tre forze di polizia: la Dia, sezione di Agrigento, i carabinieri del reparto Operativo di Agrigento e del nucleo operativo ecologico di Palermo, la Guardia di finanza nella sua articolazione del nucleo polizia economico-finanziario di Agrigento. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dai sostituti Antonella Pandolfi, Alessandra Russo, Paola Vetro e Sara Varazzi“.
“L’indagine parte dalla creazione di Girgenti Acque e da una analisi delle società facenti capo a Marco Campione, già presidente del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque – ha spiegato il procuratore capo – . Già la Dia aveva segnalato, nel lontano 2015, dubbi sulla formazione e provenienza del capitale delle imprese di Marco Campione”.