Ci sono anche tre docenti palermitani indagati e raggiunti da provvedimenti di interdizione chiesti dalla Procura di Firenze nell’ambito di un’inchiesta sui concorsi universitari.
Si tratta di Salvatore Sammartino, Daniela Mazzagreco e Maria Concetta Parlato, figlia dell’ex docente Andrea Parlato, anche lui indagato.
Praticamente Giurisprudenza trema. Nomi pesanti, che tutti gli studenti di legge conoscono bene. I magistrati parlano di un «conflitto per la spartizione delle abilitazioni per le cattedre universitarie di diritto tributario». Dalle intercettazioni emerge che Parlato avrebbe sponsorizzatola la figlia per farle avere la cattedra, mentre Sammartino avrebbe preferito Filippo Alessandro Cimino e Daniela Mazzagreco, entrambi allievi del professore di Diritto tributario.
Con loro pure Andrea Colli Vignarelli, marito della professoressa Parlato, dell’Università di Messina. In particolare, Andrea Parlato, uno dei massimi esperti di diritto tributario, è stato chiamato in causa per presunte pressioni che sarebbero state esercitate per favorire la figlia. Altri docenti siciliani dell’università di Catania e della Kore di Enna risulterebbero tra gli indagati.
Intanto, sulla vicenda interviene il prorettore vicario, Fabio Mazzola: “L’ateneo ha formulato una richiesta di informazioni ufficiali alla Procura della Repubblica di Firenze – afferma – Ove fossero confermate eventuali misure cautelari a carico di docenti in servizio presso l’ateneo, tali da incidere con il regolare assolvimento dei compiti istituzionali da parte degli stessi, verranno adottati i conseguenti più opportuni provvedimenti”.
Nessun commento, invece, dai vertici dell’Università degli studi di Palermo sull’inchiesta. Bocche cucite su un’indagine che potrebbe riservare nuovi sviluppi, allargarsi a macchia d’olio e causare un vero e proprio terremoto nell’università italiana.