“Rivolgo il più sentito augurio di buon lavoro, a nome mio e dell’amministrazione comunale, al neo Presidente del Tribunale di Palermo, Piergiorgio Morosini. Lo aspetta un lavoro complesso in un territorio che sconta gravi disagi, anche in considerazione della sempre attuale minaccia mafiosa“. Lo dichiara il sindaco, Roberto Lagalla.
“Concordo inoltre con il presidente sull’importanza dei fondi stanziati dal PNRR per la nostra città, una risorsa preziosa per lo sviluppo del territorio, sulla quale bisogna vigilare affinché non si perda questa opportunità – aggiunge – Sono certo che Morosini saprà alimentare al meglio, grazie ad una lunga è comprovata esperienza professionale, il processo di cambiamento in atto, verso il consolidamento di una rinnovata cultura della legalità, in ogni ambito, che può fare di Palermo una città più giusta e più sicura, grazie alla collaborazione attiva delle istituzioni”.
“Siamo reduci da un crollo di fiducia e anche da scandali interni che hanno posto un problema di credibilità del nostro operato agli occhi dell’opinione pubblica, nonostante la maggior parte dei magistrati siano estranei a certe vicende. Dobbiamo riconquistare la fiducia persa anche ripartendo dal quotidiano e dando la massima attenzione alle parti del processo, ai testimoni e alle vittime e soprattutto mantenendo la capacità di ascolto e un operato trasparente”. È un passaggio del discorso con il quale Piergiorgio Morosini si è insediato, al termine di una cerimonia che si è svolta al palazzo di giustizia di Palermo, nella carica di presidente del tribunale.
“Non siamo qui per incutere timore ma per infondere fiducia nello svolgere un servizio. Il Tribunale deve essere casa dei diritti di tutti”, ha aggiunto annunciando di aver voluto invitare alla cerimonia i rappresentanti di diverse comunità etniche della città. Morosini ha voluto ricordare l’avvocato Alessandro Parini che lo ha assistito nel ricorso alla giustizia amministrativa che, ribaltando la decisione del Csm l’ha designato presidente, e che è stato ucciso in un attentato a Tel Aviv. “Serve un dialogo costante e cooperazione con tutti i protagonisti di questo grande ufficio giudiziario”, ha aggiunto, sottolineando “la grande emozione di svolgere le funzioni in un luogo in cui hanno esercitato le funzioni uomini che per azione e sacrificio hanno trasformato questo palazzo nel luogo dell’anima della giustizia di questo paese”.