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Gradimento dei governatori regionali: Musumeci come Crocetta, la Sicilia ultima

lunedì 8 Aprile 2019
musumeci formazione sicilia

La Sicilia e il suo presidente Nello Musumeci sono all’ultimo posto nella classifica sul gradimento dei governatori regionali italiani. Evidentemente, l’azione del governatore siciliano non viene ritenuta sufficiente dagli elettori o non viene percepita come tale. Il sondaggio, realizzato da Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore, è stato effettuato su 16 regioni durante il mese di marzo 2019, quindi ad esclusione del Trentino e Valle d’Aosta in quanto non c’è l’elezione diretta, della Basilicata che ha votato solo 15 giorni addietro e del Piemonte che è chiamato alle urne il prossimo 26 Maggio.

Dall’indagine del Sole 24 Ore si evince che i governatori che occupano i primi tre posti nel gradimento della gente sono tutti di regioni a guida leghista. 

E’ il presidente del Veneto Luca Zaia il vincitore del Governance Poll 2019, cioè la classifica sul gradimento degli amministratori stilata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore e pubblicata oggi dal quotidiano economico. Zaia realizza il 62%, con un incremento dell’11,9% rispetto al giorno delle elezioni e raggiunge livelli inaccessibili per gli altri presidenti di regione. Al secondo e terzo posto altri due governatori della Lega: il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga medaglia d’argento con il 51,1%, e medaglia di bronzo al lombardo Attilio Fontana (49,2%). Per Zaia non è la prima volta che è incoronato dal Governance Poll come il Presidente con il maggiore consenso.

Fuori dal podio ma di poco ancora altri due esponenti del centrodestra neo eletti nel corso dell’ultimo mese. Si tratta di Marco Marsilio (Fratelli d’Italia 48%) presidente della regione Abruzzo e Christian Solinas, (Lega + Partito sardo d’Azione e centrodestra 47,8%) della Sardegna. Il primo presidente di centrosinistra è Stefano Bonaccini, dell’Emilia-Romagna, con il 44,2%, anche se cala del 4,8% rispetto alla sua elezione; segue Enrico Rossi della Toscana che si stabilizza al 42,6% (-5,4%). Il presidente della Liguria Giovanni Toti si piazza ottavo, subito dopo con il 39,2% (+4,8%), seguito immediatamente dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti che conquista il 38,8% ma con un incremento del 5,9%. Tra gli altri, in settima posizione il governatore della Toscana Enrico Rossi (-5,4%), al decimo posto Michele Emiliano alla guida della Regione Puglia (-8,9%), undicesimo Mario Oliverio della Calabria (-23,3), mentre al tredicesimo posto il governatore della Campania Vicenzo De Luca (-5,4%). La Sicilia di Nello Musumeci non riesce a spostarsi dall’ultimo posto che occupava gia’ in modo piu’ o meno stabile ai tempi di Rosario Crocetta.

Sono solo tre i Presidenti che aumentano consenso: Zaia, Toti e Zingaretti.

“Il Governance Poll del 2019 – commenta il direttore Antonio Noto, autore della ricerca – rispecchia anche quelle che sono le tendenze a livello nazionale in vista delle elezioni europee. Infatti il dato politico è che per la prima volta i 5 presidenti in cima alla classifica sono tutti appartenenti ad una unica coalizione il centrodestra. E’ da notare – conclude Noto – che al momento nessuno dei presidenti in carica appartiene al M5S”.

Musumeci: I sondaggi meritano rispetto

Sul sondaggio condotto dal Sole24Ore in merito alla popolarità dei governatori delle Regioni italiane arriva la replica di Musumeci: “Il sondaggio del Sole24Ore – commenta il Presidente della Regione – amareggia ma non mi sorprende. È il frutto di alcune mie scelte, in un certo senso.  Sono stato io a decidere  sin dalla mia elezione di lavorare in silenzio e investire denaro pubblico senza clamore. Sono stato io a voler rinunciare alla ribalta della politica nazionale  per dedicarmi a tempo pieno alla mia Regione. Ma i siciliani si erano abituati alle promesse annunciate, ai salotti televisivi della domenica, a governatori dalle facili interviste di ogni giorno. E quindi questo nuovo stile istituzionale e sobrio é apparso fuori moda. C’è qualcosa da correggere nella nostra comunicazione? Forse sì, per questo motivo i sondaggi meritano rispetto, anche quando non piacciono. Per noi contano soprattutto i risultati, quelli già arrivati (circa tre miliardi di euro spesi in un anno per opere pubbliche, beni e servizi) e quelli che arriveranno nei prossimi anni. Tenendo sempre un occhio ai sondaggi”.

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