Potrebbe slittare al 2020 la riapertura dell’Hotel San Domenico di Taormina, chiuso al momento in attesa del placet del Comune al piano di ristrutturazione e ammodernamento del complesso alberghiero. La proprietà aveva indicato nel prossimo anno il momento del possibile ritorno in attività della struttura ma a questo punto, con i lavori che ancora non sono stati autorizzati e quindi non sono scattati, l’obiettivo di riaprire al pubblico nel 2019 è diventato sinonimo di una complicata corsa contro il tempo, ed appare molto difficile che possano essere rispettati gli auspici iniziali. Lo stallo riguarda più fronti.
Da una parte il Comune, con relativa presa di posizione dei consiglieri comunali che dovranno deliberare il sì o il no ai lavori, vorrebbe che la proprietà del San Domenico ripresenti di nuovo il progetto, mentre la proprietà ha già comunicato a a sua volta di aver rinunciato all’intento di realizzare la sopraelevazione che aveva suscitato parecchie polemiche ma al contempo ha anche prospettato l’ipotesi di una modifica in corsa dell’attuale progetto senza dover insomma far ripartire tutto dall’inizio. Al momento il progetto, insomma, non è stato ripresentato.
Il Comune ha effettuato un sopralluogo qualche giorno fa e ha constatato che al momento sono in corso soltanto dei lavori riferiti alla “Cila” (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) del 30 gennaio scorso, consistenti cioè nella dismissione degli impianti, della pavimentazione e della contro-soffittatura. La cosiddetta “Cila” è lo strumento che consente di iniziare lavori edilizi contestualmente alla presentazione dell’istanza, ed in questo caso la Taormina Hotel Property Spa sta regolarmente effettuando soltanto alcuni lavori interni. Ma la problematica che, oltre alle questioni di Palazzo dei Giurati, blocca la situazione è la mancata presa di posizione definitiva della Regione Siciliana. Come si ricorderà era stato accolto un ricorso del Comune di Taormina ed un ricorso anche di Legambiente Taormina-Valle Alcantara con i quali è stato sospeso il parere positivo dato dalla Soprintendenza al progetto e quindi ai relativi lavori richiesti per il San Domenico Palace dalla Taormina Hotel Property Spa. Ad oggi non c’è ancora una decisione definitiva della Regione, da parte cioè dell’assessorato ai Beni Culturali, che non ha deciso se confermare o mo quella sospensiva e se di conseguenza annullare il parere delle Belle Arti.
La grande apprensione è soprattutto quella dei lavoratori, sia quelli a tempo indeterminato che degli stagionali in forza al San Domenico, al momento rimasti senza un impiego e alle prese con le difficoltà a trovare un reimpiego in altre strutture. Una condizione drammatica, la loro, anche perchè è finita nel frattempo la Naspi, l’indennità di disoccupazione percepita nei mesi invernali e per le famiglie diventa così difficile andare avanti.
L’eventuale allungamento dei tempi, e con la riapertura che rischia di slittare dalla stagione turistica 2019 a quella del 2020, rischia di infliggere un ulteriore durissimo colpo alle speranze dei lavoratori. Si tratta di 35 annuali e oltre 60 stagionali. La Naspi, sussidio che era stato erogato dallo Stato, ha dato un sostegno alle famiglie per soli 3 mesi e cioè per novembre, dicembre e gennaio. I lavoratori sono rimasti ad oggi senza un lavoro e di conseguenza privi di un reddito. Le prospettive, realisticamente, non sono incoraggianti perché, come evidenziato a più riprese dai sindacati ed in particolare dalla Fisascat Cisl, non si intravede l’opportunità di contratti da 8 mesi e pertanto nemmeno di poter poi ottenere 4 mensilità di Naspi. Una questione preoccupante e che meriterebbe un segnale concreto di sostegno ai lavoratori: una vicenda che però, almeno sino a questo momento, sembra stare decisamente poco a cuore al Governo centrale e alla Regione Siciliana.
“Siamo preoccupati – ha detto Pancrazio Di Leo, segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl Sicilia – perché una struttura storica e un simbolo in senso assoluto del turismo come l’Hotel San Domenico, quando poi riaprirà, stando a quanto già annunciato della proprietà dovrebbe diventare stagionale. A nostro avviso un albergo cosi importante e prestigioso non può diventare stagionale. La vicenda del San Domenico, a nostro avviso, merita una importante riflessione e rischia di rappresentare uno schiaffo morale alla speranza di un turismo 365 giorni l’anno a Taormina e in Sicilia”.