Neanche il tempo di mettere piede a Sala d’Ercole. Sono bastate già le prime ore del mattino per sollevare nuovi polveroni e polemiche attorno alla Finanziaria. La seduta-lampo di ieri in aula è durata giusto il tempo per permettere al presidente della II Commissione Bilancio Dario Daidone di presentare la relazione. Poi la prima sorpresa. Da snella, così come annunciata alla vigilia, la legge di Stabilità è lievitata fino a raggiungere quota 134 articoli. Un numero che ha spiazzato e non poco, generando le reazioni delle opposizioni. E come di consueto, l’Assemblea regionale e Palazzo d’Orleans restano legate ad un sottile filo rosso. Mentre tra i banchi dell’Ars va in scena lo stupore dei deputati di minoranza, appena un’ora prima, tra le mura della presidenza, si accendeva il dibattito tra gli alleati. Oggetto di discordia? Sempre lei, unica e indiscussa: la Manovra.
Il martedì impegnativo del centrodestra
Un clima disteso e un incontro sereno non bastano per far apparire più calme le acque agitate all’interno del centrodestra. Il vertice di maggioranza convocato per la giornata di ieri dal presidente della Regione Renato Schifani ha fatto emergere l’esigenza di dover trovare un nuovo equilibrio tra le cinque forze partitiche. Due i punti in sospeso sui quali bisognerà fare chiarezza: gli ex Pip e i precari degli Enti locali. Per entrambi la copertura prevista dal governo, attualmente, sarebbe appena sotto i 20 milioni di euro. Una cifra che sarebbe stata ritenuta fin troppo esigua. Tra i presenti a spingere maggiormente sul tema ci sarebbe la capogruppo di Noi Moderati Marianna Caronia, che da anni segue le vicende degli ex Pip, portando avanti la battaglia dei lavorati per l’aumento del monte ore, presentando una sua proposta. Un incremento che con molta probabilità avverrà, ma non come auspicato. Un’apertura manifestata, ma che adesso dovrà concretizzarsi. Una storia non molto diversa è quella che riguarda i precari degli Enti locali. Esattamente due settimane fa, una delegazione di 40 sindaci siciliani, guidato dal sindacato Csa-Cisal, avevano incontrato il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno per manifestare le problematiche del settore. Un impegno che verrà mantenuto, almeno in parte. I due argomenti saranno fissi sul tavolo e promettono di infiammare le prossime giornata, dando così manforte alle indiscrezioni trapelate nelle ultime settimane, rischiando persino di spaccare la maggioranza, qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto.
Punto d’incontro la volontà di depennare alcune norme ordinamentali, che imbottiscono il testo, in modo da agevolare il lavoro in aula. Gli alleati si sarebbero trovati unanimi soprattutto su un pensiero: “lo spazio concesso a Cateno De Luca è eccessivo“. Sarebbe questa la critica sollevata da più esponenti del centrodestra al governatore. Non sarebbe stata gradita la posizione, definita da molti “ambigua“, del leader di Sud chiama Nord: prima le dure critiche a Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente, poi la vicinanza al centrosinistra e l’appoggio alla mozione di sfiducia al presidente Schifani, infine la decisione di restare in Commissione Bilancio, mentre i colleghi dell’opposizione abbandonavano i lavori. Insomma, per tanti il primo cittadino di Taormina resta una “scheggia impazzita” e capire come si comporterà nel corso della votazione in aula è impronosticabile (CLICCA QUI).
Cosa c’è nei 134 articoli?
La tensione si taglia col coltello, ma bisognerà trovare urgentemente una quadra. Oggi prenderà il via la discussione generale, dopo il rinvio della giornata di ieri. A slittare è stata anche la scadenza per la presentazione degli emendamenti: non più giovedì 11 alle ore 18:00, bensì venerdì 12 alle ore 12:00. La versione XXL della legge di Stabilità non sembra aver convinto tutti. Ad esporre alcuni interrogativi sono stati il capogruppo dei dem Michele Catanzaro e per i pentastellati Roberta Schillaci. Più aspro l’intervento del leader di Controcorrente Ismaele La Vardera che ha puntato il dito contro presunte “mancette territoriali” (CLICCA QUI).
Ma cerchiamo di capire cosa contengono i tanto discussi 134 articoli. Molti di questi, circa più della metà, li aveva già anticipati ilSicilia.it: il testo base varato in giunta (CLICCA QUI), gli emendamenti governativi (CLICCA QUI), gli interventi a favore dei Comuni e riserve annesse, dal valore di quasi 60 milioni di euro (CLICCA QUI). Ma non solo, nella lunga lista anche gli emendamenti, di maggioranza e opposizione, approvati nella giornata più caotica che aveva visto nel tardo pomeriggio PD e M5S alzarsi dai banchi della II Commissione e sbattere le porte in faccia ai colleghi della maggioranza. Solo per citarne alcuni: dai Consorzi Asi ai rifugi sanitari pubblici, dalle misure per l’autismo all’indennità delle farmacie rurali, dal prestito d’onore per gli studenti universitari alla zootecnia, dal coordinamento pedagogico alla Fondazione Villa De Pasquale di Contesse a Messina, dalle strutture turistico-ricettive extralberghiere al collocamento dei disabili (CLICCA QUI).
E non solo. Scorrendo tra le righe del testo è possibile scorgere anche altre novità. Diverse sono le norme che riguardano per esempio l’energia rinnovabile, misure per lo più di carattere tecnico, che modificano disposizioni già esistenti. Spazio poi anche alla povertà energetica, l’articolo 79, o alla transizione energetica, l’articolo 123. Il primo incrementa il Fondo Sicilia di 12 milioni di euro 2026 per la costituzione di uno specifico plafond denominato “Finanziamenti di solidarietà energetica per le famiglie siciliane” destinato alla concessione di finanziamenti a tasso agevolato, a breve e medio termine, finalizzati al sostegno di interventi di installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo di energia elettrica, destinati all’autoconsumo. Il secondo, per un valore di 250mila euro, istituisce un Punto unico di contatto, presso l’assessorato regionale dell’Energia per fornire supporto a imprese, Pmi, privati ed Enti locali nell’accesso ai finanziamenti e ai contributi in ambito energetico, energie rinnovabili, idrico e rifiuti.
Qualche novità anche in campo sanità. L’articolo 108 stanzia 300mila euro per per l’istituzione della Banca regionale dei tessuti, quale centro di riferimento regionale della rete dei trapianti. La Banca avrà sede presso il Policlinico di Catania. L’articolo 99, invece, prevede un contributo da un milione di euro per l’esercizio finanziario 2026, da destinare alle associazioni dei donatori di sangue per l’acquisto di nuove autoemoteche o per l’adeguamento delle autoemoteche esistenti ai nuovi requisiti tecnologici e strutturali ai fini dell’acquisizione o del mantenimento dell’autorizzazione e dell’accreditamento istituzionali.
Focus dell’articolo 45 sull’Oasi Maria SS. di Troina: “Al fine di consentire la regolare prosecuzione delle attività dell’IRCCS Ospedale Classificato Specializzato Oasi Maria SS. di Troina Onlus, l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro provvede a stipulare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge una convenzione che regoli i rapporti con il predetto Istituto per il triennio 2026-2028, con particolare riferimento alle funzioni assistenziali erogate dallo stesso, ai sensi e nei limiti di quanto definito dall’articolo 8-sexies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, che prevede, tra le predette funzioni, anche la forte integrazione fra assistenza ospedaliera e territoriale, sanitaria e sociale, per patologie croniche di lunga durata o recidivanti. Agli oneri pari a 5.000 migliaia di euro annui per il triennio 2026-2028, si provvede, per ciascuno degli esercizi finanziari 2026, 2027 e 2028, a valere sulle risorse del Fondo nazionale per le non autosufficienze“.
Sono invece 100mila euro, previsti dall’articolo 88 per l’istituzione del fondo regionale per la prevenzione delle tossicodipendenze che permetterebbe così di mettere in azione le leggi anti-crack.
Dalla street art all’anno europeo dei Normanni: le altre curiosità
Tante le iniziative, alcune anche curiose, all’interno della legge di Stabilità.
Ad esempio, l’articolo 49, destina 200mila euro per la Giornata della memoria dell’eruzione dell’Etna del 1669. O ancora l’articolo 50, 200mila euro saranno destinati al sostegno e alla promozione della creatività urbana, della street art e del muralismo, con l’istituzione di un “fondo di creatività urbana”. Previsti 500mila euro per le celebrazioni dell’anno europeo dei Normanni, nel 2027, in occasione del millenario dalla nascita di Guglielmo il Conquistatore. Secondo l’articolo 51, la Regione si troverà così a collaborare con la Normandia e altri soggetti pubblici e istituzioni private e istituirà un Comitato per programmare tutta una serie di iniziative culturali e di progetti turistico-culturali. L’articolo 104 è invece totalmente destinato a Santa Lucia del Mela, nel Messinese, con 100mila euro per gli eventi di “RespiArta”. Un contributo da, 500mila euro, secondo l’articolo 48, sarà destinato agli ecomusei. Poi ancora, articolo 118, un milione di euro per i Consorzi Universitari che operano nei territori nei quali insistono uno i più siti Unesco, che distano dagli Atenei di riferimento oltre 180 chilometri e di cui sono soci città con popolazione inferiore ai 35mila abitanti. L’articolo 119 stanzia un contributo straordinario di 250mila euro per la Fondazione Sebastiano Tusa. Un sostegno arriverà anche all’organizzazione di eventi sportivi di rilievo nazionale ed internazionale. Per l’articolo 121, infatti, sarà autorizzata per gli esercizi finanziaria 2026,2027 e 2028 la spesa annua di 500mila euro tramite la creazione di un apposito fondo. L’articolo 125 istituisce il Museo diffuso di arte contemporanea ideato e realizzato nel territorio siciliana da Antonio Presi e dalla Fondazione Antonio Presti Ets di Catania, costituito dalle seguenti collezioni: museo a cielo aperto Fiumara d’Arte; museo albergo Atelier sul Mare – Asteroide 20049 – Villa Margi (Reitano); museo a cielo aperto Asteroide 20049 Antonio Presti – Villa Margi (Reitano): MAGMA – Museo a cielo aperto Librino – Catania; e) La Grande Madre Etna – I Belvedere dell’Anima. Il Museo sarà sottoposto alla vigilanza e al coordinamento dell’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, che si avvarrà del Museo regionale di arte moderna e contemporanea Palazzo Riso di Palermo. Per la conservazione, manutenzione, implementazione, promozione, valorizzazione e fruizione è previsto un sostegno sotto forma di contributo annuo di 250mila euro per il triennio 2026-2028.





