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Il tema irrisolto degli interessi

I 18 milioni alla Rap bloccati dalla burocrazia, servirà un accordo transattivo

venerdì 3 Gennaio 2025
Rap, conferenza stampa Recopet, Palermo piazzetta Cairoli 181024

Chiudere i conti in sospeso con il passato non è sempre facile. Ne sanno qualcosa dalle parti del Comune di Palermo. L’Amministrazione guidata dal sindaco Roberto Lagalla porta avanti da tempo la realizzazione del piano di riequilibrio. Ovvero il documento chiave dell’accordo sottoscritto con lo Stato per rimettere in sesto le casse di Palazzo delle Aquile. Per farlo, il primo cittadino e la sua Giunta si sono posti una serie di obiettivi. Fra questi figura anche l’eliminazione dei disallineamenti, ovvero dei crediti avanzati dalle aziende Partecipate ma che il Comune non aveva riconosciuto. Proprio in questi giorni, il Consiglio Comunale ha approvato una delibera con la quale ha riconosciuto crediti per un ammontare di 18 milioni di euro nei confronti di Rap, società che si occupa della raccolta dei rifiuti in città. Ma la partita non è chiusa. Per scrivere la parola fine infatti le parti dovranno giungere ad un accordo transattivo. Ciò perchè l’atto in questione non ha tenuto conto degli interessi maturati sui crediti vantati dall’azienda dal momento in cui gli stessi sono sorti.

Il Comune di Palermo riconosce crediti per 18 milioni

La somma in questione fa riferimento ad una serie di servizi resi da Rap dal 2016 ad oggi. Una pluralità di interventi in cui figurano ad esempio i costi sostenuti per il trasporto di rifiuti in altre discariche o gli interventi di manutenzione stradale condotti da Rap in questi anni. “La delibera approvata in Consiglio Comunale rappresenta il riconoscimento di un debito fuori bilancio da 18 milioni di euro – dichiara l’assessore al Bilancio del Comune di Palermo Brigida Alaimo -. Soldi dovuti alla Rap, messi in discussione dalle Amministrazioni del passato. Nell’ottica del buon padre di famiglia, si è deciso di arrivare ad un accordo”.

I problemi sulla delibera per dare i soldi a Rap

Risorse chiave per le casse della società guidata oggi da Giuseppe Todaro. Ma sulla questione sono nati due ordini di problemi. Il primo era relativo alle tasse. Dalla somma riconosciuta dal Consiglio Comunale infatti bisognava scalare il 5% di tributi. Tradotto, circa 1 milione di euro. Una brutta mazzata per l’azienda di piazzetta Cairoli, compensata però dal secondo motivo del contendere, ovvero gli interessi maturati sul credito di Rap dal 2016 ad oggi. Una cifra mica da ridere ma che rischia di mandare gambe all’aria buona parte delle economie fatte dal Comune di Palermo in vista del piano di riequilibrio. Tanto che, dalla ragioneria generale del Comune, è stato chiesto all’azienda di rinunciare alle proprie pretese. In cambio, Palazzo delle Aquile compenserebbe il mancato introito da 1 milione di euro per Rap causato dall’applicazione delle tasse.

Servirà un accordo transattivo per chiudere la partita

Da parte della società Partecipata sarebbe arrivata la disponibilità a fare questa operazione, anche se la stessa passa dalla redazione di un accordo transattivo fra le parti. “A livello aziendale non cambierebbe nulla – evidenzia il presidente di Rap Giuseppe Todaro -. Parliamo di partite contabili mai inserite in attivo, nonostante la situazione va avanti da anni. Non possiamo vivere di incertezze. Vogliamo un bilancio che parli di fatti concreti, privo di disallineamenti“.

Passaggi di proprietà ed assunzioni alla Rap

Il piano salva-Rap però passa da una ricapitalizzazione giunta finalmente all’ordine del giorno in Consiglio Comunale. Sullo sfondo c’è infatti c’è la cessione della proprietà di Palazzo Cairoli, sede dell’azienda, e di sette centri comunali di raccolta. “Manca l’ultimo passaggio, ma l’atto è già all’ordine del giorno. Spero venga approvato presto“, ha sottolineato Giuseppe Todaro, il quale ha poi ricordato l’esigenza di potenziare i ranghi aziendali. “Stiamo lavorando anche per le assunzioni. Dobbiamo ampliare la differenziata. Non abbiamo più emergenze nella raccolta dall’estate, ma dobbiamo fare ancora tanto per migliorare il servizio“.

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