Guarda la video intervista in alto
L’Asael, l’Associazione siciliana degli amministratori degli enti locali, ha compiuto cinquanta anni dalla sua fondazione. I rappresentanti dell’organizzazione fondata da Piersanti Mattarella, oggi guidata da Matteo Cocchiara, si sono riuniti nella sala di Palazzo dei Normanni dedicata proprio all’ex Presidente della Regione siciliana ucciso nel 1980 per celebrare il mezzo secolo di vita dell’Asael.
“Il 3 aprile del 1969 – ricorda Cocchiara – venne costituita l’associazione siciliana degli amministratori degli enti locali e il promotore principale fu il compianto presidente Piersanti Mattarella, cultore della politica e degli enti locali che ebbe un’intuizione: serviva una associazione che supportasse gli enti locali. Parliamo degli anni Settanta – ripercorre il presidente –, quando i sindaci avevano come obiettivo quello di pagare le bollette chiedendo aiuto allo Stato con i mutui a pareggio, in virtù di un sistema di finanza locale determinante.
“L’intuizione di Mattarella – dice ancora Cocchiara – fu di creare una struttura di servizio per gli amministratori degli enti locali: celebrare il cinquantesimo dell’Asael significa ripercorrere la storia della Sicilia e di un contesto che va diventando sempre più complesso. Vogliamo verificare se quell’intuizione è ancora attuale – conclude Cocchiara –, se associazioni come la nostra possono ancora svolgere un ruolo di supporto in un momento di gravissima difficoltà che i sindaci ben conoscono“.
Al convegno per celebrare i cinquanta anni dell’associaizone, presente anche il vicepresidente della Regione siciliana Gaetano Armao: “L’Asael ha svolto e svolge un ruolo straordinario per le amministrazioni locali siciliane. Sono stati 50 anni di incontri, approfondimenti, documenti che hanno offerto un importante supporto ai comuni, alle province, ai consorzi e all’amministrazione regionale. Per le autonomie locali siciliane il contesto è oggi profondamente mutato – ha aggiunto – La legislazione ha riferito autonomia e responsabilità finanziaria senza strumenti adeguati. La vicenda del prelievo forzoso sulle province siciliane, che ha sottratto circa 700 milioni a tali enti, è emblematica“.
Armao ha anche ricordato l’impegno del governo regionale per ottenere dallo Stato i necessari trasferimenti e consentire alle ex Province di chiudere i bilanci: “Il 4 aprile a Roma si terrà al Mef l’incontro che dovrebbe esser conclusivo di un lungo negoziato sul tema“, ha concluso.