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Poca la gente con il caldo estivo ad ascoltare le parole dell’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo davanti Palazzo Reale oggi pomeriggio. Ma non sono mancate le bandiere italiane e l’urlo: “Libertà” e gli applausi per il leader dei gilet arancioni che nella sua città natale ha tenuto l’ennesimo comizio. “Sopra di noi c’è soltanto dio“. Afferma Pappalardo. Mi dicono ma generale a lei lo attaccano tutti? Menomale altrimenti sarei venduto come le sardine. Qui ci sono i miei colleghi carabinieri e poliziotti che debbono capire che se la gente non lavora alla fine del mese non prendono lo stipendio nemmeno loro. Qui c’è gente che non prende soldi da tre mesi. Se questa gente continua a non lavorare voi non prendete più un cavolo. E’ il popolo che vi fa mangiare. Perché quando una persona porta un cane a pisciare non si può fare una multa“. I gilet Arancioni, un movimento politico fondato nel 2019 e guidato dall’ex generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo.
Da partito considerato di nicchia dopo il poco brillante esordio alle ultime elezioni regionali in Umbria, il movimento è salito alla ribalta sabato 30 maggio per una serie di manifestazioni di piazza in piena emergenza coronavirus, che si sono svolte in 29 città italiane tra cui Milano, Torino, Napoli e Roma.
La manifestazione più partecipata è stata quella del capoluogo meneghino, una delle città più colpite dal coronavirus, alla quale ha preso parte anche Pappalardo che così ha commentato l’evento: “Migliaia e migliaia di cittadini che hanno rialzato la testa”.
La scesa in piazza a Palermo di Pappalardo oltre alle ironie sulle idee dell’ex generale come quella del covid-19 che non esiste e che al massimo si curerebbe con lo yoga ha spiegato ai pochi ascoltatori formati anche dai terrappiattisti del perchè il suo movimento si chiami gilet arancione.
“Io sono siciliano ho pensato alle arance. Minchia non gli piace. Scendeva la DC e viene del nord. Il Pd viene dal nord. Ora finalmente viene fuori il movimento che sono siciliani e non gli piace. Ma se i siciliani si arrabbiano, ecco questo ai politici lo fa tremare. I siciliani sono stanchi degli abusi dei politici“.