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I navigator scrivono al ministro Catalfo: “Siamo un’opportunità per il paese”

mercoledì 23 Dicembre 2020
Centro per l'impiego

L’Associazione Nazionale Navigator ha inviato una lettera aperta al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, chiedendo maggiore attenzione per la propria professione.

Il gruppo riunisce alcune centinaia di professionisti delle politiche attive del lavoro, che operano in tutto il territorio italiano per conto di ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) a supporto dei Centri per l’Impiego regionali.

LA LETTERA

Il mancato inserimento nella Manovra 2021 dell’emendamento n. 68.05 presentato dall’On. Cominardi, relativo alla proroga del contatto dei Navigator, ha suscitato, oltre alla prevedibile delusione, anche e soprattutto, perplessità e preoccupazione. Preoccupazione per l’inspiegabile decisione di non rifinanziare una parte importantissima di una misura strutturale sino al 2029, il Reddito di Cittadinanza, anche tenendo conto della complessa situazione che stiamo vivendo.

La pandemia che ha colpito il Paese, oltre alle perdite in termini di vite umane, sta mettendo in ginocchio l’economia determinando un incremento della povertà in cui rientreranno in futuro tanti altri cittadini. Quella stessa povertà che il Reddito di Cittadinanza ha l’obiettivo di combattere attraverso due strumenti: un sussidio economico e l’opportunità della riqualificazione professionale dei percettori più o meno occupabili. Della seconda parte – che è anche la più ambiziosa e complicata – se ne sono occupati, in larga parte, i Navigator che, nonostante le mille difficoltà, sono riusciti a raggiungere obiettivi importanti profilando i percettori, attivando un percorso di reinserimento professionale ed avviando la fase di contatto con le imprese per la rilevazione delle opportunità occupazionali attuali e future. Ma questo lavoro è solo in fase di implementazione e dovrebbe assolutamente poter continuare.

Il target di riferimento dei Navigator è costituito da quella parte della popolazione più fragile, con scarse conoscenze informatiche, bassa professionalizzazione, una carriera scolastica conclusa, spesso, precocemente e delle esperienze lavorative molto discontinue. Questa platea, dunque, necessita di un approccio multidisciplinare e multidimensionale per essere aiutato e i Navigator – grazie ai percorsi di studio universitari e alle esperienze acquisite – sono parte fondamentale di questo lavoro capaci di cogliere e valorizzare quanto di più spendibile abbiano queste persone nel mercato del lavoro.

I Centri per l’impiego, anche se potenziati come intenzione del Ministero, non hanno tutte le professionalità e risorse per poter affiancare i percettori del Reddito di cittadinanza e, contemporaneamente, occuparsi delle altre funzioni del welfare (Naspi, Discoll, ecc). A fronte di una situazione in cui terminerà a breve il blocco dei licenziamenti, la mancata conferma dei Navigator, rischia di generare una “tempesta perfetta” per mettere sotto un incredibile stress la macchina statale che deve dare delle risposte ai cittadini e alle cittadine che, in maniera facilmente prevedibile, avranno necessità di usufruire dei diversi servizi dei Centri per l’impiego.

In base a ciò A.N.NA (Associazione Nazionale Navigator) sta cercando di promuovere un dibattito, scevro dalla propaganda politica, che permetta di confrontarsi sulla figura del Navigator evidenziandone l’impatto nella società nella sua forma più ampia, per far luce sulla complessità del loro operato. Pertanto chiediamo un incontro alla Ministra Nunzia Catalfo per discutere dei seguenti punti che riteniamo fondamentali:

1) Una posizione chiara e senza narrazioni di sorta sul rinnovo del contratto dei Navigator.

2) Un riconoscimento formale e circostanziato del lavoro e della professionalità dei Navigator troppo spesso strumentalizzati in maniera ingiustificata.

3) Una discussione, in ottica della riforma auspicata dalla Ministra per il 2021 sulle Politiche Attive del lavoro, del ruolo dei Navigator in questo scenario che si andrà delineando nel prossimo futuro.

4) L’abbandono della retorica della partecipazione dei Navigator ai concorsi regionali dei Centri per l’impiego i quali sono stati in parte già banditi e che, soprattutto, non rappresentano un matching adatto alla loro professionalità.

Oggi in Italia i Navigator sono tra i pochi veri esperti di politiche attive del servizio pubblico, formati dal pubblico con risorse pubbliche e capaci di assistere i “meno occupabili”, pronti a diventare parte integrante del sistema nazionale delle politiche attive del Lavoro. Questo ruolo è fondamentale e non può e non deve essere abolito evitando che diventi un ulteriore spreco di risorse pubbliche. L’emergenza Covid ha squadernato le difficoltà di una macchina statale che stenta a muoversi con efficienza e velocità e che necessita, dunque, di profonde riforme e, soprattutto, di lavoratori freschi, competenti, preparati, laureati capaci di sapersi adattare al ruolo mutevole che l’Amministrazione pubblica deve saper affrontare per cogliere le nuove sfide che l’Italia ha davanti. I Navigator sono un’opportunità e sono pronti a cogliere il valore sociale della propria azione.

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