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L'identikit

I Papabili – Pizzaballa, Gerusalemme-Roma sola andata?

mercoledì 30 Aprile 2025

Alla notizia della morte di Papa Francesco  il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha annullato tutti i suoi appuntamenti e fatto le valigie per raggiungere il più velocemente possibile Roma. Mentre il cardinale si apprestava a lasciare il palazzo del Patriarcato ha trovato radunati intorno all’auto pronta per portarlo all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv collaboratori, dipendenti ed anche qualche amico che hanno intonato una struggente preghiera in arabo che dice pressapoco così: “Signore guida i suoi passi con la tua saggezza, riempi il suo cuore con il tuo spirito, e sii con lui…”.

La preghiera dei collaboratori e degli amici del Patriarca latino di Gerusalemme può esprimere certamente la richiesta a Dio di illuminare la mente del cardinale elettore che si reca al Conclave ma può anche essere la preghiera di chi sa che non rivedrà più il cardinale francescano a Gerusalemme, proprio come il primo Papa, san Pietro, che dalla Città Santa si recò a Roma per non fare più ritorno.

Pizzaballa è unanimemente considerato da vaticanisti e analisti uno dei papabili più quotati e la sua figura è una di quelle più cariche di significati che stimolano fedeli e circuito mediatico.

Nato in provincia di Bergamo, non lontano dai luoghi di Papa Roncalli, nel  1965 ha sentito precocemente la sua vocazione alla vita religiosa e sacerdotale che lo ha portato nel 1984 ad entrare nell’Ordine dei Frati Minori  e nel 1990 a diventare sacerdote. Trascorso un periodo a Roma si è trasferito in Terra Santa, a Gerusalemme, nell’ottobre 1990. Dopo gli studi filosofici-teologici, consegue: Licenza in Teologia Biblica allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Sua Beatitudine Pizzaballa parla italiano, ebraico moderno, inglese. Nel 1995, ha curato la pubblicazione del Messale Romano in lingua ebraica ed ha tradotto vari testi liturgici in ebraico per le Comunità cattoliche in Israele.

La vita di Pizzaballa è indissolubilmente legata a Gerusalemme e alla Terra Santa tanto da diventare  il 167° Custode della Terra Santa nel 2004 e successivamente nel 2020 Patriarca di Gerusalemme dei Latini.  Indubbiamente il porporato italiano, creato cardinale nel 2023 da Papa Francesco, è  una delle poche figure in quell’angolo perennemente diviso del mondo che ha saputo forgiare amicizie guadagnandosi  la fiducia di israeliani, palestinesi, giordani ed egiziani e sviluppando una reputazione di uomo e pastore moderato e paziente,  sempre disponibile all’ascolto e al dialogo.

La sua capacità dimostrata sul campo di gestire anche la situazione disastrosa delle casse del Patriarcato lo rende un candidato decisamente forte per il prossimo Conclave. L’unica perplessità sollevata spesso dai più attenti osservatori è l’età di Sua Beatitudine: eleggere un papa sessantenne significa un papato lungo, proprio come quello di Giovanni Paolo II. I cardinali sono pronti ad un Pontificato lungo?

L’eventuale elezione di Pizzaballa farebbe contenti anche gli appassionati di sport. Il Patriarca di Gerusalemme è infatti il cugino di Pier Luigi Pizzaballa,  il famoso ex portiere di Atalanta, Roma, Verona e Milan di cui la figurina Panini era introvabile.

 

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