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L'Arcivescovo di Bologna

I Papabili – Zuppi, gloria dell’Ulivo globale

sabato 3 Maggio 2025

C’è quella celebre profezia di Malachia con l’elenco dei papi che a un certo punto parla dell’avvento di un pontefice “gloria olivae”, gloria dell’ulivo. A conti fatti e sopratutto a prendere per vera questa antica profezia il motto dovrebbe essere attribuito a Benedetto XVI ma sarebbe molto più aderente alla figura di un papabile, il cardinale Matteo Zuppi.

L’Arcivescovo di Bologna è gloria dell’ulivo non tanto per il suo afflato pacifista ma perché in certo senso rappresenta quell’Ulivo globale che va da Macron ad Andrea Riccardi che farebbe carte false per avere sul Soglio Pontificio un prelato che è un incrocio tra don Dossetti e Romano Prodi e che possa anche essere in un certo senso anche un “Francesco II”.

Matteo Maria Zuppi, 69 anni, è di origine romana e da ragazzo ha frequentato il Liceo classico Virgilio di Roma. Tra i suoi compagni c’erano Francesco De Gregori e David Sassoli ma soprattutto Andrea Riccardi, il futuro fondatore della Comunità di Sant’Egidio, con cui Zuppi avrebbe formato un sodalizio che dura fino ad oggi.

Nel disegno di Papa Francesco Zuppi ha rappresentato sempre una sorta di ariete di sfondamento: nell’ottobre nel 2015 Bergoglio mandò Zuppi a Bologna per chiudere la stagione conservatrice sulla cattedra di San Petronio dei cardinali Biffi e Caffarra e successivamente del maggio 2022 gli affida la Conferenza Episcopale Italiana per chiudere l’era di Ruini e Bagnasco. Non va dimenticato il ruolo diplomatico, parallelo e forse concorrenziale a quello del Segretario di Stato Pietro Parolin, svolto da Zuppi a cui Francesco affidò la missione di trovare vie di pace in Ucraina, che comprendeva anche la restituzione dei bambini ucraini dalla Russia, nonché lo scambio di prigionieri e delle salme.

E’ chiaro che tutto questo fa di Zuppi un candidato perfetto per il cosiddetto fronte progressista e comunque per quanti vogliono una continuità magari all’italiana con il Pontificato di Papa Francesco. Tuttavia non va dimenticato che questa posizione chiaramente definita a livello teologico e politico, unito con il legame a doppio filo con Riccardi e Sant’Egidio  potrebbe far perdere voti in Conclave a Zuppi che oltre tutto non sarebbe notoriamente  una delle opzioni preferite dall’attuale  governo italiano presieduto da Giorgia Meloni.

La forte coloritura politica dell’Arcivescovo di Bologna è però mitigata da un tratto personale mite ed affabile tanto che un giornale di impronta conservatore come il britannico The Catholic Herald  ha sottolineato : “una cosa che nessuno contesta su Matteo Zuppi è che a livello personale, è un ragazzo davvero simpatico che è quasi impossibile non piacere”.

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