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Il confine tra caso e scelta nell’esperienza quotidiana di Ignazio Mortellaro è labile e fruttuoso al tempo stesso. Sono gli incontri, poi, come sempre a determinarne i percorsi.
Architetto, ingegnere e, da qualche anno, anche artista: Mortellaro coniuga, nelle sue opere, tutto il vasto bagaglio culturale ed esperienziale maturato in giro per il mondo.
Curiosità verso la Natura e l’Uomo, in generale, sono gli aspetti indispensabili che, nel tempo, hanno reso la sua indagine personale Arte.
E se è vero che gli inciampi sottopongono agli occhi i passi da fare è altrettanto vero che le origini non si perdono.
Ci riferiamo alla terra che gli ha dato i natali, la Sicilia, e all’approccio del metodo d’indagine di Mortellaro, sempre scientifico-filosofico, con incursioni nel poetico bacino della letteratura.
Lo studio dell’artista
Ordinato e meticoloso, lo studio a Palermo di Mortellaro è sovraffollato, non ingombrato, di oggetti che apparentemente poco hanno a che fare con la ‘creatività’ tout court.
Compassi, misuratori, frammenti di opere già realizzate, dispositivi antichi e moderni. E poi ancora libri, tanti, d’arte o di letteratura, di scienza o di poesia.
È, invece, entrando nell’anima delle sue opere che si comprende il viaggio, dentro sé e in relazione con il mondo esterno, che lo conduce dall’idea alla forma.
Ttzi-tz chu’i – La serpe acquaiola
Esempio ne è Ttzi-tz chu’i opera realizzata per la Fondazione Merz, nella loro sede a Torino, come ci spiega Mortellaro nella video intervista.
L’obiettivo era mettere in relazione un’opera di Mario Merz, presente nel giardino che si trova di fronte l’edificio della Fondazione, con un’installazione che dialogasse con la musica e con i visitatori.
“Dopo aver deciso – ci ha detto – che l’acqua doveva essere l’elemento fondamentale dell’installazione ho realizzato una specie di semplice acquedotto dove, al passaggio di ogni persona, si attivava questo flusso d’acqua, su sostegni a y che culminavo proprio con delle piccole serpi, che sfociava nella vasca con le ninfee realizzata da Mario Merz“.
“L’arte che si impone”
“È lei che a volte si impone” – continua nella video intervista l’instancabile e mai in stallo Mortellaro che sta preparando un’opera che presenterà a Milano, con altri artisti, nella galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea.
Si tratta di una mostra sulla ‘luce’, omaggio ad Attilio Rappa, collezionista scomparso alcuni mesi fa, che a Pantelleria ha realizzato “La collina di Loredana“, museo a cielo aperto e omaggio alla moglie.