Successo del 400 più 1 festino di Santa Rosalia a Palermo. Circa 350 mila persone – dichiara il Comune – hanno assiepato il Cassaro e il lungomare del Foro italico dove sono transitati i carri con la statua della santa e e quello con gli artisti e i teatranti.
Il Carro con la statua della “Santuzza” è arrivato poi sul lungomare dopo porta Felice e sono cominciati i fuochi d’artificio.
Il sindaco Roberto Lagalla è salito sul carro trionfale ai Quattro canti per il tradizionale saluto “Viva Palermo e Santa Rosalia” e la folla ha applaudito ma una parte ha anche fischiato.
“Ognuno ha i propri pareri sull’amministrazione ma questa città conserva una grande civiltà” ha detto Lagalla.
L’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, ha voluto ricordare, nell’omaggio alla Santuzza, Sara Campanella e le vittime di femminicidio, con un messaggio toccante.
“Oggi vogliamo ricordare una giovane ragazza, amante della libertà – ha detto monsignor Lorefice durante l’omelia – di quella libertà che non ferisce chi ci sta accanto, che non prevale sull’altro, ma di quella libertà che nasce dalla consapevolezza dei nostri valori, dei propri talenti, spesi al servizio degli altri”. Una libertà autentica, profonda, che Sara aveva fatto propria come principio di vita. A testimoniarlo, anche le parole che lei stessa aveva scelto come motto personale: “Mi amo troppo per stare con chiunque”.
“Ricordare Sara significa celebrare la bellezza della sua anima, la forza del suo esempio e la dolcezza della sua presenza – ha continuato l’arcivescovo – che lasciava ovunque andasse. I suoi ideali di amore e rispetto verso sé stessi e verso gli altri sono un inno alla vita, dono prezioso che ci è stato dato e che deve essere apprezzato ogni giorno”.
“Troppe donne che subiscono abusi e violenza vengono dimenticate col passare dei giorni – ha ammonito Lorefice – ma noi non vogliamo che Sara venga dimenticata. Lei ci chiama a costruire una società fondata sul rispetto reciproco e sull’amore autentico”.