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Dopo un’interruzione di 20 mesi a causa del Covid, la programmazione di opere e balletti è ripartita nel rigoroso rispetto delle regole con una prestigiosa edizione del capolavoro di Rossini, in scena fino al 3 dicembre.
Il cartellone proseguirà con gli altri 5 titoli per concludersi nel novembre 2022. Gli abbonati possono accedere con il vecchio abbonamento. Per chi non è ancora abbonato, sempre entro il 3 dicembre, è possibile sottoscrivere l’abbonamento per i sei spettacoli da recuperare.
Riparte così un cartellone che rispetta il patto con gli abbonati, riproponendo fedelmente la completa programmazione a suo tempo annunciata”, come evidenziano il commissario straordinario Daniela Lo Cascio e il sovrintendente Giovanni Cultrera.
“Ah, che bel vivere, che bel piacere!”: l’illuministica ‘joie de vivre’ di Figaro, emblematico factotum del “Barbiere Siviglia”, rimane una lezione senza tempo, e ben si presta – oggi, due secoli dopo – ad incarnare la motivazione collettiva necessaria per affrontare, con l’ottimismo della ragione, la prudente fase di transizione che ci traghetterà nella ripresa postpandemica.
Certo per il Teatro Massimo Bellini si è rivelato di buon auspicio avviare il recupero della Stagione lirica 2020 – bruscamente interrotta un anno e otto mesi fa a causa del Covid – proprio prendendo le mosse dal titolo rossiniano e dal contagioso slancio vitale che esprime. Una scelta felice, premiata dal pienone registrato sin dalla “prima” del 26 novembre e poi confermato dal tutto esaurito delle repliche in corso, animate anche da giovani e turisti.
“Riparte così un cartellone che rispetta il patto con gli abbonati, riproponendo fedelmente la completa programmazione a suo tempo annunciata”, come evidenziano il commissario straordinario Daniela Lo Cascio e il sovrintendente Giovanni Cultrera.
Infatti, il lockdown disposto a partire dai primi di marzo 2020 non aveva purtroppo consentito alla stagione di andare oltre l’opera inaugurale, la passionale e tragica “Carmen” di Bizet, premiata tra peraltro da un esito trionfale. Un titolo su sette. Il recupero in atto riguarda appunto gli altri sei: un percorso che prende le mosse dal “Barbiere” e accompagnerà il pubblico per i prossimi 12 mesi. Nel periodo natalizio seguirà “Rifare Bach” (21-28 dicembre), novità assoluta del coreografo e regista Roberto Zappalà, interpretata dalla sua compagnia; mentre nel 2022 sono previsti, nell’ordine, il dittico “Cavalleria rusticana” di Mascagni e “Pagliacci” di Leoncavallo (3-13 marzo), “Romeo e Giulietta” di Prokof’ev (20-25 marzo) con il Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, “L’elisir d’amore” di Donizetti (10-17 maggio), “Tosca” di Puccini (25 ottobre – 4 novembre).
Ma torniamo al “Barbiere di Siviglia”. Lo spettacolo è in scena fino al 3 dicembre con artisti di alto livello. L’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo Bellini sono diretti da Salvatore Percacciolo, mentre la regia è di Vittorio Borrelli. Maestro del coro è Luigi Petrozziello, maestro al cembalo Gaetano Costa. L’allestimento del Teatro Regio di Torino punta sulle scene di Claudia Boasso e i costumi di Luisa Spinatelli; aiutocostumista è Giovanna Giorgianni.
Due le valide compagnie di canto che si alternano nel fitto calendario delle rappresentazioni. Un cast schiera il baritono Alberto Gazale (Figaro), il tenore Francesco Marsiglia (Almaviva), il contralto Marina Comparato (Rosina), il baritono Vincenzo Taormina (Bartolo), il basso Cristian Saitta (Basilio) e ancora il soprano Federica Foresta (Berta). L’altro cast annovera – nei personaggi appena citati – Domenico Balzani, Juan De Dios Mateos, Pablo Galvez, Geraldine Chauvet, Alin Anca Doru, Claudia Ceraulo. In tutte le recite il basso Gianluca Failla sostiene entrambi i ruoli di Fiorello e di un ufficiale, mentre Piero Leanza riveste la parte mimica di Ambrogio.
Grazie all’insuperabile alchimia rossiniana, ad ogni rappresentazione si rinnova in questi giorni al Teatro Bellini il gioco vorticoso e mirabolante di una comicità intelligente e mai acritica, che fa del “Barbiere” l’opera buffa per antonomasia. È l’apoteosi di quel “caos organizzato”, per dirla con Stendhal, in cui la geniale e trascinante inventiva musicale del Pesarese inscrive l’intricato ed esilarante plot.
Il librettista Cesare Sterbini si attiene qui ad una celeberrima fonte letteraria, precisamente al primo episodio della “trilogia di Figaro” imbastita da Beaumarchais, laddove il grande commediografo d’oltralpe è intento a configurare un perfetto teorema, in cui strapotere e interessi della classe aristocratica cedono via via il passo all’ascesa della borghesia rampante. Un racconto che la magica astrazione di Rossini porta ai vertici di un “crescendo” musicale ma anche narrativo ed emozionale.
Per assistere alle rappresentazioni, gli abbonati alla stagione lirica 2020 non devono adempiere particolari formalità. Come se le lancette fossero tornate indietro, basterà che gli abbonati ad un determinato turno esibiscano all’ingresso il tesserino del vecchio abbonamento.
Per chi invece non è ancora abbonato e desidera farlo, è possibile accedere all’abbonamento a sei spettacoli, anziché sette, giacché – come si è detto – il primo titolo, “Carmen”, è già andato in scena nel febbraio/marzo 2020. Tale opportunità non è stata introdotta a causa della lunga interruzione, ma è la conferma della prassi, invalsa ormai da molte stagioni, di consentire la fidelizzazione anche a coloro che hanno temporeggiato oltre la scadenza dello spettacolo inaugurale. “Il barbiere di Siviglia” riapre dunque i termini. La vendita dei nuovi abbonamenti della stagione lirica si chiuderà senza ulteriori proroghe il 3 dicembre 2021.
Naturalmente è pure possibile acquistare biglietti serali. Il botteghino è a disposizione del pubblico, dal martedì al sabato dalle ore 10:00 alle 13:00; mercoledì e giovedì anche dalle 16:00 alle 18:00. Si ricorda che l’accesso agli spettacoli organizzati dal Teatro Massimo Bellini sarà consentito esclusivamente alle persone munite di certificazione verde che attesti l’avvenuta vaccinazione con “Green Pass” per il Covid-19 (basterà anche solo la prima dose), o l’esito negativo al tampone eseguito non oltre 48 ore prima.