Nel solo settore del recapito e della corrispondenza della Sicilia lavorano 4.500 persone e, secondo il sindacato le operazioni di riorganizzazione che l’azienda ha avviato nel 2015 si tradurranno, nel 2017, nella perdita del posto per 800 di esse.
Un “drastico taglio dei posti di lavoro” quello intravisto dal segretario regionale della Slp (sindacato lavoratori poste), Giuseppe Lanzafame, che in una nota afferma che “Lo Stato italiano si starebbe preparando a~cedere un’altra porzione di Poste Italiane e che tale una svendita accende un’ipoteca sul recapito postale e rappresenta una minaccia, specialmente, per mille ragazzi che in Sicilia lavorano a part-time per l’azienda“. Cisl Sicilia e Slp Cisl regionale concordano sull’aggettivo da dare alla riorganizzazione: “fallimentare”. Sono passati solo pochi mesi dalla collocazione in Borsa del 35% di Poste Italiane “E già si vuol passare alla fase 2: la vendita di un’ulteriore quota – continua Lanzafame – La cessione di questa seconda tranche ai privati cambierebbe la storia della più grande azienda di Stato e, se le cose andranno come sembra, avremo presto un nuovo decreto che fisserà la partecipazione dello Stato addirittura al 30 se non al 25%. In questo modo la svendita di Poste Italiane sarà servita su un piatto d’argento”.
L’azienda è controllata per il 60% dal ministero dell’Economia. “La dichiarazione del ministro dell’Economia Padoan circa la cessione di un’ulteriore quota ai privati – continua – ci spaventa e ci preoccupa perché Poste rappresenta per i risparmiatori un baluardo di certezza e garanzia. Un’azienda che ha alle spalle tantissimi anni di storia, con una capillarità in tutto il territorio nazionale che ha consentito finora il recapito della corrispondenza a tutte le famiglie del nostro Paese”. Il sindacato inoltre annuncia che fino al 9 gennaio continuerà lo sciopero dello straordinario. “Sono 800 i posti di lavoro che salteranno in Sicilia entro un anno nel solo settore del recapito della corrispondenza”. Conclude Giuseppe Lanzafame.