Dal raddoppio del ponte Corleone all’integrazione della linea C del tram. Viale Regione Siciliana cambierà molto nei prossimi anni. L’arteria principale della Circonvallazione di Palermo affronta da decenni il problema di un traffico urbano soffocante. Difficoltà che causa disagi ai cittadini e agli operatori economici per entrare ed uscire dalla città. Di progetti per snellire la viabilità ne sono venuti fuori tanti. Alcuni in fase di realizzazione. Altri rimasti o che rimarranno nel libro dei sogni.
La Pedemontana: la Regione ci crede, il Consiglio Comunale di Palermo no
L’ultimo, in ordine cronologico, è quello legato alla creazione della cosiddetta “Pedemontana“. Una sorta di tangenziale extraurbana da realizzare sotto le montagne che cingono la Conca d’Oro, aggirando così viale Regione Siciliana e collegando le due principali autostrade della Sicilia, ovvero A19 e A29. Il progetto presenta però alcuni punti di domanda. A cominciare dai costi previsti, ovvero oltre 3 miliardi di euro. Fatto per il quale nel capoluogo siciliano si è generato un fronte del “no” che ha trovato nel Consiglio Comunale una sponda performante. Durante la seduta del 6 dicembre infatti i rappresentanti di Sala Martorana hanno votato un ordine del giorno, a prima firma di Franco Miceli, che invita l’Amministrazione a fare un passo indietro sulla proposta progettuale di Palazzo d’Orleans.
Ovviamente un ordine del giorno non è un documento vincolante. Ma nonostante sia un semplice atto d’indirizzo, lo stesso detta una strada su cui fare marcia indietro per l’Amministrazione è abbastanza complesso. Anche perchè, la mozione è stato votata anche da alcuni esponenti del centrodestra. Fra le criticità sollevate dalla proposta c’è la presenza di 11 sorgenti o falde acquifere nel percorso della Pedemontana, di un’area tutelata come habitat animale, di un tratto compreso all’interno di aree ad alto rischio rilevate dal PAI, di 3 milioni di metri cubi di roccia da scavare e della necessità di completare la Circonvallazione di Palermo. Opera che, secondo i firmatari dell’odg, avrebbe a disposizione finanziamenti per circa 400 milioni (54 per la messa in sicurezza dei ponti, mentre la restante quota prevede che “il collegamento fra le due autostrade avvenga attraverso l’attuale Circonvallazione“.
Partono i lavori per il raddoppio del ponte Corleone
Secondo il Consiglio Comunale quindi, la priorità va data al potenziamento di viale Regione Siciliana e delle sue strutture. Da questo punto di vista, ci sono novità. Dopo alcuni mesi di ritardo sulla tabella di marcia, oggi è atteso l’avvio definitivo del cantiere per realizzare il raddoppio del ponte Corleone. Così come comunicato dagli uffici, si partirà dal nuovo ponte dal lato in direzione Catania. Poi la ditta si sposterà dall’altro lato, ovvero in direzione Trapani. Nel dettaglio, a partire dal 9 dicembre e fino a cessate esigenze, sarà chiuso al traffico lo svincolo di uscita in direzione Catania posto immediatamente dopo il ponte Corleone. Al contempo, l’Amministrazione Comunale ha disposto l’apertura di un nuovo varco da posizionare dopo l’area di cantiere che si verrà a creare.
Il progetto è ambizioso. I lavori sono finanziati con fondi POC. L’intenzione della Regione e del Comune di Palermo è quella di realizzare due nuove campate da 150 metri di lunghezza, ognuna delle quali sarà dotata di due corsie carrabili. Costo dell’operazione circa 17,5 milioni di euro. Un investimento fatto per alleggerire il traffico sulla Circonvallazione di Palermo, rendendo più agevoli gli spostamenti da e verso la città, nonché in direzione dei due principali poli della Provincia, ovvero lo scalo portuale di Termini Imerese e l’aeroporto Falcone-Borsellino.
Il tram cambia volta alla Circonvallazione
Sulla Circonvallazione di Palermo pende poi un’importante incognita, ovvero gli scavi per realizzare la linea C del tram. L’opera punta a potenziare il sistema di trasporto pubblico ferrato. Attualmente infatti, le due attuali diramazioni esistenti (terminal Notarbartolo e terminal Stazione Centrale) sono scollegate fra di loro. Secondo quanto previsto dall’addendum al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (abbreviato PUMS), l’idea è quella di creare un anello tramviario che interconnetta l’intera rete. L’obiettivo è duplice. Da un lato razionalizzare il sistema tram, in modo da renderlo efficiente e farlo diventare così una fonte d’entrata per Amat, ovvero la società Partecipata del Comune di Palermo che lo gestisce. Dall’altro il Comune di Palermo punta a convincere i cittadini e chi viene dalla Provincia a non entrare in città con l’auto, anche attraverso la previsione di parcheggi d’interscambio.
Un progetto al quale ha lavorato l’assessore alla Mobilità Sostenibile Maurizio Carta e che ha visto una complessiva riorganizzazione dei cantieri. Nell’ordine, a partire per prima sarà proprio la sopracitata linea C. A seguire ci saranno le linee B, A1 (stralcio via Notarbartolo – Stadio), E1 (Stadio – Stazione Francia) ed F (Stazione Centrale – Stazione Giachery attraverso il lungomare). Alcuni di questi percorsi sono stati interessati da un sostanzioso numero di varianti a cui il Consiglio Comunale ha dato di recente il via libera. Modifiche mirate a promuovere strutture e progetti per riqualificare la città.
La linea C è quindi parte di un puzzle più ampio, anche se rappresenta uno dei pezzi più importanti di esso. La tratta sarà una prosecuzione dell’attuale linea 4. Prevederà la creazione di due rotonde e la rivisitazione dello svincolo di via Ernesto Basile. Dopodichè, la linea C si inoltrerà su corso Tukory, per arrivare successivamente alla Stazione Centrale. L’inizio del cantiere dovrebbe avvenire a gennaio 2025 e lo stesso si dovrebbe concludere entro dicembre 2027. Il condizionale è d’obbligo visti i ritardi avuti dall’opera e la necessità di dare risposte a chi chiedere tutele per il patrimonio arboreo interessato dai prossimi scavi della linea C. Al momento ci sarebbe una proposta al vaglio degli uffici per spostare le alberature sulle corsie laterali. Ma sulla questione si attende l’ufficialità. Il progetto del tram rappresenta soprattutto l’idea di riqualificazione urbana.
Non solo ponte Corleone e tram: svincolo Perpignano ed attraversamenti pedonali
Un punto sul quale ha puntato molto lo stesso Maurizio Carta. L’esponente di Lavoriamo Per Palermo crede molto alle potenzialità dell’infrastruttura. Tanto che la stessa rappresenta uno dei principali core business del piano industriale di Amat. Ed è per questo che i residenti della Circonvallazione auspicano che, fra le pieghe del progetto, ci possa essere una qualche menzione agli attraversamenti da dedicare ai pedoni. Da questo punto di vista, viale Regione Siciliana è una vera e propria barriera architettonica. In tutta l’estensione del raccordo intercittadino ci sono soltanto tre sovrappassi. Alcuni sottopassi sono da tempo inagibili. Impianti invasi da rifiuti, erbacce e persino auto rubate (leggasi lo stato pietoso in cui versava l’accesso ormai chiuso di Borgo Ulivia).
Si, è vero. Ci sono alcuni semafori pedonali per consentire gli attraversamenti. Ma gli stessi non sono ben distribuiti ed alcuni hanno tempi di percorrenza eccessivamente lunghi. Fra questi c’è quello di via Perpignano. E proprio l’area della IV Circoscrizione attende l’avvio di un importante progetto, quello del nuovo svincolo. L’opera rientra nell’accordo quadro che comprendeva la ristrutturazione delle corsie del ponte Corleone esistente e il progetto del raddoppio del viadotto sul fiume Oreto. Nei mesi scorsi sono stati condotti dei sopralluoghi sulle alberature. Ad oggi il Comune sta provvedendo ad eliminare alcuni avvallamenti creati dalle radici degli arbusti posizionati al centro di viale Regione Siciliana. Ma per gli scavi per creare il nuovo svincolo ci sarà da attendere. Le interlocuzioni sono in corso. Quel che è certo è che la Circonvallazione di Palermo, in un modo o in altro, cambierà volto. Sul come sarà la politica a scegliere.