Chi erano nella vita reale i due affascinanti Bronzi di Riace?
Questa è una delle domande a cui si cercherà di dare risposta all’interno del prossimo evento “Comunicare l’Antico”, che si terrà sabato 25 gennaio, ore 17:00, presso il museo di Naxos.
Un ciclo di incontri letterari promossi dal Parco Archeologico Naxos Taormina, coordinato da Gabriella Tigano, e organizzati da NaxosLegge, con la direzione artistica di Fulvia Toscano.
Tanti i quesiti di cui si discuterà. Che fine hanno fatto lancia, scudo ed elmo che – verosimilmente – completavano le due statue, opere originali della metà del V secolo a.C. oggi esposte nel Museo Archeologico di Reggio Calabria? E perché dal 1972 – anno in cui vennero trovate e recuperate in mare al largo di Riace Marina, in Calabria – periodicamente si torna a parlare di una terza statua, misteriosamente trafugata?
Protagonista dell’incontro sarà il volume “Il cammino degli Eroi. Da Argo a Riace” (Società Editrice Dante Alighieri) racconto in cui Dan Faton – pseudonimo dietro cui si celano tre studiosi – ricostruisce il percorso di questi straordinari capolavori dell’arte greca formulando delle ipotesi sulla loro misteriosa identità e su altre incognite legate al loro ritrovamento.
Daniele Castrizio, Fabio Cuzzola e Tonino Perna – docenti d’area umanistica all’Università di Messina e al liceo classico (le iniziali dei loro nomi compongono l’autore del volume, da cui appunto Dan Faton) – saranno tutti presenti sabato a Naxos per indagare sull’origine dei bronzi di Riace, le ipotesi sul loro viaggio nel Mediterraneo (conclusosi con un naufragio e l’inabissamento del vascello vicino alle coste della Calabria) e i misteri che aleggiano sul loro ritrovamento e sulla scomparsa di altri reperti collegati alle statue. L’ingresso è libero.