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La trentaduesima giornata

Il Palermo è nella mani di Pohjanpalo, i rosa calano la cinquina e rimandano la festa promozione del Sassuolo 

domenica 6 Aprile 2025

Un risultato imprevedibile, quanto ricco di emozioni e sorprese. Al Barbera è la festa del gol tra Palermo e Sassuolo, match valido per la trentaduesima giornata di campionato e terminato 5-3. Una vittoria che non vale solo i tre punti. Oltre a blindare ulteriormente la zona playoff, il club di viale del Fante si prende il merito di aver battuto la capolista e di averne rimandato la festa promozione.

Dopo un primo tempo tranquillo, chiuso con un tondo e netto 3-0 più che meritato, i siciliani soffrono nel secondo tempo. La partita resta viva fino all’ultimo istante prima del triplice fischio finale. Quando i vecchi fantasmi sembravano pronti a bussare alla porta, i padroni di casa hanno dimostrato di essere più forti delle avversità, ristabilendo l’ordine. Grandi protagonisti di giornata Pohjanpalo, premiato oggi come miglior giocatore della serie B 2023-2024, oltre ad essere autore di una tripletta e fautore dell’autogol di Toljan, e Segre, marcatore del 4-0. Un auto-regalo per il numero 8 che proprio oggi festeggia le cento presenze in maglia rosanero.

Il tecnico toscano conferma in blocco l’undici titolare sfoggiato a Salerno. Squadra che vince non si cambia, anche se il ritorno di Verre dalla squalifica ha certamente regalato qualche dubbio in più al timoniere rosanero. La prestazione di Segre in Campania ha dunque convinto, tanto da blindare il numero 8 nella sua nuova posizione (almeno nel corso della stagione in corso) di tessitore tra il centrocampo e l’attacco, legando i due reparti. Non sono mancate le attesa: Lund dopo la più che sufficiente prova all’Arechi e un’annata fatta più di ombre che di luci, Pierozzi, uscito dal campo in anticipo lo scorso fine settimana e che ha recuperato in settimana il fastidio fisico, e ovviamente la coppia Brunori-Pohjanpalo. Dall’approdo del finlandese nel capoluogo siciliano, nel corso del mercato invernale di gennaio, la coppia ha realizzato undici reti, dimostrando, partita dopo partita, un’intesa sempre più solida.

E’ un Palermo in modalità “sprint” quello dei primi quarantacinque minuti. Palleggio, pressing e spinta propulsiva non mancano alla compagine di viale del Fante, che nonostante gli sfavori dei pronostici dimostra di riuscire a tenere a bada un Sassuolo già proiettato in serie A. Mentre è evidente fin da subito un Segre più appannato in fase offensiva, ma strategico in fase di non possesso e di ripiego, funziona il lavoro lungo le fasce. L’americano e l’ex Fiorentina proseguono la propria strada sulla falsa riga delle impressioni lasciate contro la Salernitana. Per le vie centrali sono i recuperi di Gomes e i diktat di Blin a dettare i tempi ai compagni, con il capitano e il compagno di reparto numero 19 sempre in allerta. L’insistenza nel trovare la via del gol dei padroni di casa è tangibile anche dalle statistiche, in particolar modo quelle relative ai corner: 8-3.

Costanza e impegno ripagano. Se il primo quarto d’ora non chiama in causa i due estremi difensori, supportati dalle coperture provvidenziali dei propri difensori, al diciottesimo, l’ennesimo calcio d’angolo permette ai rosa di sbloccare il tabellino. Dalla bandierina Blin disegna una parabola perfetta per l’incornata di Pohjanpalo, che sfodera così una delle armi migliori del suo repertorio: 1-0.

La “sbornia” del vantaggio stordisce la formazione di Dionisi, colta in sorpresa, pochi secondi dopo, dalle ripartenza degli emiliani, ma Audero respinge e disinnesca i tentativi di Lovato e Boloca. Il momento di sbandamento dura giusto il tempo che trova, con i neroverdi mai realmente capaci di mettere sotto pressione la squadra di casa. La bolgia del Barbera non deve attendere molto per tornare a esultare. Proprio dalla conclusione del numero 11 nasce la ripartenza targata Segre-Pierozzi che manda in tilt la retroguardia ospite. La presenza imponente del finlandese in area disorienta tutti e il caos si conclude con il raddoppio del Palermo e l’autogol di Toljan, impreciso sul “vichingo”: 2-0. 

Gli uomini di Grosso, fin troppo morbidi e dormienti, provano a chiamare alla carica sotto di due macigni, guidato per mano da Laurienté, ma il club di viale del Fante sfiora persino il tris con la zuccata di Ceccaroni, che però non riesce a inquadrare lo specchio della porta. La piccola flessione dei rosanero avviene alla mezz’ora. La tensione cala così come la lucidità nei passaggi, tanto da costringere Audero a superarsi sul tentativo dalla distanza degli avversari.

Quando il sipario sembra ormai calare sul primo tempo, la compagine di Dionisi cala la tripletta. Sempre da angolo, il Sassuolo tiene duro sulle conclusioni di Brunori, Ceccaroni e Pohjanpalo in rovesciata, tutto in pochi attimi al cardiopalma. Il bomber ex Venezia gela tutti e da terra trova la zampata vincente per indirizzare la sfera alle spalle di Moldovan: 3-0. 

Dopo una prima metà di match al dir poco perfetta l’obiettivo è uno: non lasciarsi rimontare.

L’undici di Grosso prova a rialzarsi dallo shock e tenta fortuitamente di accorciare le distanze. Tutto è vano e i siciliani sbattono ancora una volta i pugni sul tavolo, dimostrando di non voler tirare i remi in barca, come spesso successo nel corso della stagione nei lunghi e interminabili secondi tempi. Intorno al cinquantesimo è Pierozzi a impegnare, dalla propria corsia, il portiere rumeno sul primo palo. Il gol è nell’aria e il poker arriva dalla forza e dalla determinazione di Segre, appena cinque minuti dopo, ispirato e nato dal duetto tra il numero 19 e Ceccaroni, che ormai ha sviluppato nelle incursioni in area uno dei suoi cavalli di battaglia: 4-0.

Pochi minuti dopo tegola in casa palermitana. Ceccaroni è costretto ad uscire per infortunio, al suo posto Di Mariano. L’inarrestabile finlandese va a caccia della sua personalissima tripletta, ma il pallone termina solo sull’esterno della rete. Superata la soglia del settantesimo la formazione di Dionisi va in blackout, rischiando di rovinare tragicamente quanto realizzato. Come una doccia fredda, nel giro di neanche due minuti gli emiliani vanno a segno ben due volte e con l’aiutino della panchina, prima con Pierini, poi con Moro: 4-2.

I vecchi fantasmi tornano a galla, ma solo per poco. Il tecnico toscano punta sul doppio cambio: fuori Segre e Blin, dentro Ranocchia e Verre. La sagra dei gol non è finita. Da calcio piazzato Pohjanpalo sigla la prima tripletta in maglia rosa, valida per il 5-2. Al Barbera non è ancora finita a un minuto più tardi è un gran tiro di Obiang a beffare Audero per il definito 5-3.

Il finale è di pura tensione, un film thriller dagli animi infuocati. Sullo scadere spazio anche per Vasic e Diakité, Brunori e Pierozzi.

 

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