Il Palermo ha i suoi nuovi condottieri: Segre ed Henry. Al Romeo Menti il club di viale del Fante prende le misure e lancia il primo vero squillo del campionato. I rosa trovano il secondo successo stagionale vincendo 1-3 sulla neopromossa Juve Stabia.
La sosta si è rivelata rigenerativa. Il tempo ha permesso a mister Dionisi di impastare e amalgamare ulteriormente la propria compagine. Altro elemento chiave del match è stato il coraggio. I siciliani, convincenti nei primi quarantacinque minuti e più sottotono nel secondo tempo, reggono i ritmi imposti dai padroni di casa, la pressione della bolgia dell’impianto di Castellamare di Stabia e le difficoltà dettata dal campo sintetico. Segre ed Henry si sono rivelate le pedine fondamentali del successo fuori porta in Campania, insieme ad un (quasi) impeccabile Desplanches, la cui prestazione è stata macchiata dalla sbavatura in occasione del gol di Adorante che ha accorciato, seppur per breve, le distanze. Il portiere dell’Italia under 21 si è reso protagonista, rimediando in più occasioni agli errori di lettura e marcatura della difesa. La carta in più resta la panchina. Il tris giunge infatti dai piedi di Brunori, su rigore, ad appena sette minuti dal suo ingresso.
Il tecnico toscano riserba tante sorprese già a partire dall’undici titolare. Confermato il blocco Ceccaroni-Nikolaou, nonostante il pieno recupero di Nedelcearu, e Diakité a destra, mentre a sinistra resta a riposo Lund, dopo le fatiche oltreoceano con la Nazionale a stelle e strisce, per lasciare il posto a Pierozzi. A centrocampo si spezza il trio composto da Blin, Gomes e Ranocchia. Il rientro a pieno regime di Segre ha imposto più di qualche riflessione e ad essere sacrificato è stato proprio il numero 10, complice anche un avvio di campionato non molto brillante. Si cambia anche in attacco. E no, non si parla di Le Douaron, bensì di Henry. L’ex Verona ha avuto la meglio su Brunori, al fianco di Di Francesco e Inisgne.
Le vespe onorano fin dal primo minuto la propria roccaforte, fresca di restyling, imponendo i ritmi. I rosa non si lasciano intimorire e prendono le misure. Puntare sulla fisicità dei propri ragazzi e ripartire in velocità con tanti uomini si dimostra una strategia vincente. Il Palermo argina e costruisce bene a centrocampo e tasta in più occasioni l’area di rigore avversaria. La prima occasione del match, però, è per i campani. All’undicesimo minuto di gioco, dalla propria metà campo, Bellich pesca Floriani, bravo a smarcarsi da Pierozzi e tentare l’insidioso diagonale. Desplanches non si lascia sorprendere, si distende e smanaccia sui piedi di Nikolaou.
Tattica e forza fisica tengono banco e la capacità di adattamento dei rosanero è premiata al diciottesimo. Segre e Insigne prendono per mano la squadra, sollecitandone la risalita. Il numero 11 cambia sponda per il controllo di Henry e l’apertura su Pierozzi a sinistra. Il cross, ripulito dalla testa di Di Francesco, termina sui piedi di Segre, autore di un ottimo inserimento e del vantaggio: 0-1.
I padroni di casa non sono comunque avversari da sottovalutare e a darne riprova sono alcuni squarci del match, conditi da episodi di sbandamento e confusione, vissuti al cardiopalma dalla retroguardia siciliana, spesso insicura e sorpresa dalla rapidità della compagine di Pagliuca. In controtendenza, è Desplanches l’uomo capace di ristabilire l’ordine, impegnato in più occasioni, come il colpo di testa di Floriani o al quarantesimo la doppia chance prima di Rocchetti, terminata sulla traversa, e dopo il velenoso diagonale di Adorante.
Il club di viale del Fante cresce e incassa i colpi non solo della Juve Stabia, ma anche degli infortuni. A lasciare il campo questa volta è Blin. Al ventinovesimo, il francese esce dolorante con il ghiaccio alla coscia e Dionisi è costretto a impiegare il primo cambio, con l’ingresso di Ranocchia. Il Palermo non si lascia schiacciare, studia e impensierisce Thiam con una serie di uscite abbastanza semplici prima di strappare il raddoppio. A due minuti dal fischio dell’intervallo Henry e Di Francesco regalano spettacolo. Il numero 17 galoppa sulla fascia sinistra e pennella l’assist per l’ex Verona, che di testa, solo e dimenticato dalle maglie gialloblù, sfrutta la ghiotta occasione per lo 0-2.
Il rientro dagli spogliatoi è infuocato. La Juve Stabia spinge, pressa e comprime i siciliani. Un’occasione per parte, la testata di Ruggero e il tiro, seppur debole, di Insigne, pareggia i conti. La scarsa reazione dei rosa non sovverte il momento di difficoltà, anche dopo la sostituzione di Insigne e Di Francesco per Di Mariano e Le Douaron.
E’ l’ennesimo calcio piazzato, su corner, a non sorridere ai rosa. Dalla bandierina il pallone raggiunge la testa di Buglio e un isolato e privo di marcature Adorante sorprende di tacco Desplanches sul proprio palo: 1-2. Al settantaduesimo Dionisi termina i cambi: dentro Lund e Brunori, fuori Pierozzi (dolorante e condizioni da verificare anche per lui) ed Henry. Un piccolo segnale arriva subito, con la conclusione dalla distanza di Ranocchia, su suggerimento del bomber italo-brasiliano.
Il lampo che regala il sigillo definitivo giunge al settantanovesimo. Il cross di Segre viene spazzato via dalla difesa. Piscopo non regge la pressione e atterra Brunori in area. Al dischetto di presenta proprio il numero 9, che dagli undici metri non sbaglia, nonostante l’intuizione di Thiam: 1-3.