Il Palermo fa la voce grossa e dopo Bolzano è inarrestabile. Anzi, Diakité non si ferma più. I rosanero tornano a vincere in casa dopo tre mesi e lo fanno in una delle partite più importanti della stagione, affidandosi all’eroe che non ti aspetti. Con un gol per tempo, il francese punisce una Sampdoria evanescente e stordita dai cori di un Barbera sold out.
La squadra di Mignani disputa il suo miglior match dell’anno, dimostrando continuità in entrambe le frazioni di gioco. Un “evento” unico e raro, nel contesto di un campionato altalenate e forgiato dai cali di tensione, soprattutto nei secondi quarantacinque minuti. Niente ribaltoni, ma solo tanta fame e voglia di divertirsi, alla ricerca del tanto agognato traguardo.
Il tecnico ligure sopperisce l’assenza per squalifica di Nedelcearu con Graves, conferma il solidissimo duo Segre-Ranocchia a centrocampo e apporta qualche accorgimento nelle geometrie offensive. Al posto del trequartista pronto ad agire alle spalle delle due punte, Brunori oggi arretra di qualche passo, occupando lo slot al fianco di Insigne, supportando un Soleri centrale.
Il numero 27 accoglie di buon grado la novità e si mette subito in luce con ottimi movimenti in area, protagonista di duelli avvincenti con Ghilardi e Piccini. A incitarlo un roboante e assordante Barbera. Il calore del pubblico rosanero intimorisce la compagine blucerchiata, evanescente e schiacciata nei primi dieci minuti nella propria area e spesso autrice di sbavature e leggerezze in favore dei padroni di casa. La pressione alta del club di viale del Fante viene premiata. Dalla sinistra Lund apre per Brunori che serve per la giocata alla “Holly e Benji“ di Insigne e Soleri, ma nessuna delle due sforbiciate ha un lieto fine, con la sfera che sfila sul fondo.
Il trio d’attacco carbura, funziona come ingranaggi ben incastrati, e all’ottavo minuti imbastisce l’occasione più nitida del match. Brunori offre un interessante pallone per Soleri che in area gestisce con due tocchi, si gira e trova Insigne. Il numero 11 non coglie l’opportunità e a due passi dalla porta doriana si lascia invadere dalla pressione, divorandosi il gol del vantaggio. Meno di venti minuti dopo il napoletano classe ’94 dimostra ancora problemi nel calibrare il mancino, spedendo altissimo sopra la traversa.
L’equilibrio tattico, fino a qual momento armonioso del Palermo, bravo a concedere poco o nulla alla squadra di Pirlo, si spezza e il ritmo si abbassa notevolmente. Causa scatenante è l’infortunio di Ceccaroni, fino a quel momento pedina strategica importante per scompigliare le carte soprattutto sulla sinistra, alternandosi in profondità con Lund. Dopo l’ingresso di Marconi i siciliani si prendono qualche minuto per reimpostare il baricentro, concedendo qualche spazio in più ai liguri. Le uscite rischiose, ma provvidenziali, di Desplanches disinnescano ogni tentativo degli avversari, spazzando via ogni ipotetico pericolo.
Oltrepassata la mezz’ora Insigne sfrutta l’errore in appoggio di Ghilardi per scattare in ripartenza e cambia sponda in favore del capitano. Il cross in area è una pennellata perfetta per l’incornata di Soleri, bravo a leggere la parabola, svettare in area e schiacciare a terra la palla. Stankovic si esalta e non si lascia stordire dal Barbera, alzando le barricate. Il gol è nell’area e a sbloccare il tabellino è proprio uno dei migliori in campo per grinta, determinazione, cattiveria e corsa: Diakité. Al quarantatreesimo, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, il bomber italo-brasiliano si fa trovare sempre pronto sull’esterno di sinistra, piazza al centro la sfera, attraversando la mischia e trovando la zampata vincente del francese, in rete per la seconda volta di fila e inarrivabile per Stankovic.
Le squadre rientrano dagli spogliatoi e alla prima chance il club di viale del Fante gela i doriani, confezionando il raddoppio. Le due catene opposte si mobilitano. Lund innesca la corsa e sforna l’assist per l’inserimento da centroavanti puro dell’ex Ternana che taglia in due la retroguardia blucerchiata: 2-0. La foga accende e illumina il Palermo e pochi secondi dopo Ranocchia e Marconi sfiorano il tris.
Una Sampdoria inerme, con l’acqua alla gola, prova ad alzare la testa, lanciando qualche squillo. Con ottimo intuito di Desplanches e Marconi, i tentativi di Stojanovic, Borini e De Luca vengono strozzati e anche un pizzico di fortuna assiste i rosa dopo l’uscita disastrosa del Guanto d’Oro dei Mondiali U20 dagli sviluppi di un corner.
Mignani prova ad arginare gli ospiti irrobustendo il centrocampo: fuori Insigne, dentro Gomes. A sfoggiare tutte le sue doti è però, ancora una volta, Stankovic, bravo a negare la gioia del gol a Brunori con i piedi. Per il numero 9 si tratta dell’ultima occasione del match, al suo posto dentro Mancuso. In campo anche Henderson e Di Francesco per Ranocchia e Soleri. Il Palermo gestisce ed è Desplanches a mettere una pezza fino all’ultimo secondo sulla punizione di Esposito.