Dopo un lungo mese di digiuno il Palermo ritrova i tre punti. E’ una vera e propria impresa quella andata in scena al Barbera, con i rosanero capaci di domare gli “invincibili” uomini di D’Angelo, puniti per la prima volta in stagione. I rosanero si impongono 2-0, in un match al dir poco perfetto e con pochissime sbavature.
La sfida, valida per la quindicesima giornata di campionato, scivola via a senza unico. I siciliani puniscono i “maestri” dei calci piazzati dagli sviluppi di due corner, al trentacinquesimo con Baniya e al sessantacinquesimo grazie all’autorete di Wisniewski, tornando così al gol anche nel corso del secondo tempo.
I rosanero conducono la miglior partita dall’approdo in panchina del tecnico toscano, dimostrando continuità nei novanta minuti e di essere cinici nei momenti chiavi dell’incontro. Sembra dunque essere scacciata, almeno per il momento, la crisi nera che nelle ultime settimane aveva pervaso la piazza.
Dionisi rinnova la fiducia all’undici già titolare una settimana fa, sempre tra le mura dell’impianto di viale del Fante, che non riuscì andare oltre l’1-1 contro una Sampdoria decimata dagli infortuni. Ancora panchina, dunque, per Gomes. Nessuna sorprese, invece, per quanto riguarda Brunori. Le parole chiare e dirette del mister, in conferenza stampa, non hanno lasciato dubbi sul futuro ormai lontano dal capoluogo siciliano dell’italo-brasiliano.
Primi venti minuti a ritmi altissimi. La compagine di D’Angolo dimostra la propria solidità e compattezza anche sul manto erboso del Barbera, coprendo bene gli spazi in campo. Spinti dalla foga dei 18.032 tifosi presenti allo stadio, delusi e insoddisfatti dalla stagione condotta fino ad oggi dalla propria squadra, i rosa, nonostante le caratteristiche ostiche dell’avversario, riescono a condurre il gioco e creare ghiotte palle gol. A prendere il sopravvento è la sfortuna.
Già nei primi cinque minuti i siciliani alzano la voce e invadono con convinzione l’area di rigore bianconera. La prima chance passa dai piedi di Verre. Il numero 26 si cimenta in un vero e proprio rigore in movimento, sporcato dalla deviazione della retroguardia ospite. Dagli sviluppi del corner giunge un’altra opportunità per realizzare il vantaggio. Ceccaroni a tu per tu con Gori offre un destro di facile lettura, senza riuscire a spiazzare l’estremo difensore.
Il club di viale del Fante sbaglia poco o nulla, ma fatica ad inquadrare lo specchio della porta, ostacolato anche da un Gori dai riflessi arguti. Quando la pressione sembra calare, i rosanero si riaccendono e gli animi si infuocano. L’ottimo lavoro di contenimento e recupero a centrocampo, dove Segre conferma di avere ben salde le chiavi, produce i suoi frutti e le ripartenze degli uomini di Dionisi spiazzano l’undici di D’Angelo, che alla soglia del ventesimo vivono il momento di maggior confusione, in balia di un Palermo martellante. A tenere in piedi i liguri ci pensa proprio Gori, bravo prima a ipnotizzare Di Francesco e poi salvare sulla linea l’incornata di Henry.
Seppur con timidezza lo Spezia prova ad alzare la testa al ventiduesimo, preso per mano dai due ex più attesi del match: Soleri ed Elia. L’attaccante numero 7 si rende protagonista di due chance, dove a spiccare sono però le uscite spericolate di Desplanches, spesso in netto ritardo. I siciliani restano vigili e dagli sviluppi di un calcio d’angolo, al trentacinquesimo, trovano la via del gol con il colpo di testa di Baniya, al suo secondo gol dall’approdo nel capoluogo siciliano. Poco prima dei tre minuti di recupero Henry tenta l’azzardato raddoppio senza successo.
Al rientro dagli spogliatoi il francese lascia il campo per il connazionale Le Douaron. Una scelta calcolata e ben studiata da Dionisi, dettata dalla piega presa dal match, condotta sul piano psicologico, con tanto nervosismo e fallosa. L’ex Verona rientra appunto tra i sei ammoniti solo nel primo tempo. La sfida prosegue sulla stessa falsa riga, ma i rosanero non si scompongono, nonostante la voglia e la spinta dei biancoverdi. Il tecnico toscano punta ancora su una strategia conservatrice e sostituisce i due ammoniti Verre e Di Francesco con Vasic e Lund. L’ingresso dell’americano ridisegna anche la disposizione dell’undici in campo, per contenere l’avanzata ligure, capace di impegnare Desplanches soprattutto con Esposito e Di Serio.
Gli uomini di D’angelo vengono stroncati al sessantacinquesimo. Doppia occasione da calcio d’angolo. Prima Bertola salva sulla linea, poi il secondo tentativo è quello fortunato con l’autorete di Wisniewski: 2-0.
Spazio nel finale anche per Di Mariano e Gomes, al posto di Insigne e un impeccabile Ranocchia, rinato in cabina di regia e tornato in forma smagliante. Trainato dall’entusiasmo il Palermo va a caccia anche del tris, ma i tentativi sono vani e al Barbera si festeggia per la vittoria ritrovata.