Non tutto è perduto. La storia dell’ultimo Campionato potrebbe essere riscritta dalle aule del tribunale della Giustizia Sportiva. Il Palermo – sconfitto nella discussa finale persa contro il Frosinone – torna a sperare nella Serie A.
La Procura della Figc (rappresentata dal sostituto Dario Perugini), nel processo per tentato illecito sulla vicenda dei messaggi Whatsapp di Calaiò (nella foto in alto) ai giocatori dello Spezia, ha chiesto per il Parma due punti di penalizzazione, da scontare per il campionato passato e con l’effetto dunque di annullare la promozione in serie A. Oppure, in subordine, 6 punti di penalizzazione, se la corte decidesse di applicare la sanzione per il prossimo campionato.
Per l’attaccante Calaiò chiesti inoltre 4 anni di squalifica, in quanto avrebbe “posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara”. Il Palermo è stato ammesso al procedimento sportivo davanti al Tribunale federale nazionale della Figc. Il Tfn ha accolto l’istanza del club rosanero per il suo “interesse diretto in relazione alla posizione in classifica” del Palermo nello scorso campionato di serie B e in quanto “finalista dei playoff”.
Insomma, i rosa restano in attesa, con la speranza ultima a morire. Anche Il Chievo rischia di perdere la Serie A: sotto la lente d’ingrandimento per illeciti amministrativi sono finiti proprio i conti di Chievo e Cesena (deferiti anche i due presidenti Luca Campedelli e Giorgio Lugaresi), truccati secondo l’accusa attraverso il tesseramento di ben 30 calciatori con valutazioni gonfiate. Nel deferimento dello scorso 25 giugno, d’altronde, la Procura federale ha evidenziato che nei bilanci sono state inserite cifre superiori al reale che hanno permesso di contabilizzare plusvalenze fittizie necessarie a far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio così da ottenere l’iscrizione agli ultimi tre campionati.
Il Crotone (come il Palermo) ora spera nel ripescaggio in A.