Nel 2022 la Sicilia sarà protagonista di un grande tour elettorale e la partita si giocherà sul piano delle elezioni regionali alla conquista di Sala d’Ercole e della presidenza della Regione. Il segretario regionale PD Sicilia, Anthony Barbagallo, ha un’idea chiara sul modello delle alleanze da proporre alle prossime scadenze politiche.
“Lavoriamo per costruire una proposta di centrosinistra quanto più inclusiva possibile, aperta e che marchi in modo profondo una coalizione che sia alternativa al peggior governo di questa Regione che è quello Musumeci”, ha detto il deputato dem dell’Ars.
Il partito democratico dell’Isola guarda ad una coalizione aggregante le forze politiche civiche e moderate, popolari e democratiche, per concorrere insieme all’appuntamento politico dell’anno prossimo. Ma il dato certo è quello di un centrosinistra fondato sull‘asse PD-M5s, un connubio giallo-rosso già consolidato nella squadra di governo Draghi.
Perché il M5s è il primo interlocutore politico dei democratici? Intanto, il neo leader del movimento, Giuseppe Conte, dopo l’investitura ufficiale degli attivisti, sarebbe già al lavoro per stabilire la linea da prendere con i pentastellati locali per eventuali alleanze sul territorio, aspettando la designazione di un referente unico in Sicilia.
“Noi confidiamo nel senso di maturità e di responsabilità dei partiti di centrosinistra che ci fanno compagnia e ovviamente riteniamo il nostro rapporto con il movimento 5 stelle fondante non solo perché con noi è stata la principale forza di opposizione in questi anni al governo Musumeci, ma anche perché – spiega il segretario regionale del Pd – riteniamo che la nuova fase inaugurata da Conte sia in grado di valorizzare i punti in comune della tradizione nella lotta per i più deboli, per le diseguaglianze, di una Sicilia più pulita”.
Il percorso comune di democratici e pentastellati è anche quello di una politica green ed ambientalista “La nostra è anche una proposta vera sull’ambiente, che è uno dei temi più importanti“, ha aggiunto Barbagallo.
Anche le elezioni comunali sono importanti nel tracciare le dinamiche politiche su più alti livelli ed è il caso delle prossime amministrative previste per il 10 e l’11 ottobre nel comune di Caltagirone, dove il centro sinistra si presenta unito e compatto, grazie anche all’intervento del parlamentare Barbagallo, sul nome di Fabio Roccuzzo come candidato sindaco.
“Con le liste che stanno al 10 settembre, snatura quello che è il percorso di avvicinamento però l’accordo che abbiamo messo in piedi a Caltagirone può rappresentare un modello per le regionali con una coalizione che si fonda sul rapporto tra Pd e M5s e che tiene insieme tante forze civiche e moderate”
E sul campo allargato alla sinistra e ai moderati, c’è un dialogo aperto anche con Più Europa e il confronto sembra essere positivo. “Abbiamo assistito a delle dichiarazioni pubbliche dove Azione e Più Europa e Italia Viva pare stiano tracciando un perimetro riformista e noi seguiamo questo movimento con grande interesse e in questo quadro a Caltagirone Più Europa – Azione ha dichiarato di sostenere Roccuzzo, quindi abbiamo salutato in modo favorevole a questa coalizione” e non è indifferente “perché Azione e Sinistra italiana sono nel cartello del candidato Roccuzzo”.
Rispetto alle primarie il Pd ha delle proposte sul candidato governatore, ma non ha ancora espresso il nome, ma l’auspicio del segretario dem è puntare sulla novità e la freschezza, non nascondendo la possibilità di esprimere una donna alla guida del prossimo esecutivo.