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I numeri

Il Pil siciliano segna +2,2%, Schifani: “Dati che gratificano e stimolano l’azione del governo regionale”

mercoledì 19 Giugno 2024
Renato Schifani
L’incremento del Pil pari al 2,2% fa della Sicilia la regione italiana ad avere segnato la crescita maggiore nel 2023. Un indicatore, certificato da Svimez, che ci gratifica e fa da stimolo all’azione del mio governo per continuare a lavorare con ulteriore impegno per lo sviluppo della nostra Isola nella direzione che abbiamo intrapreso, con l’obiettivo di utilizzare al meglio tutte le risorse e senza alcuno spreco“. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, commentando i dati diffusi dall’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. In un quadro in cui l’intero Meridione d’Italia ha incrementato il prodotto interno lordo reale (+1,3%) più delle altre aree del Paese, la Sicilia registra la crescita di Pil più elevata tra tutte le regioni italiane, trascinata soprattutto dagli investimenti pubblici. 
Un risultato solido, dopo il rimbalzo dei Pil all’uscita dal Covid – aggiunge Schifani – ottenuto grazie anche alle opere pubbliche realizzate e in corso di realizzazione nel nostro territorio. Le infrastrutture sono fondamentali per lo sviluppo e su questo abbiamo le idee ben chiare. Rilevanti per la crescita anche il pieno impiego delle risorse della programmazione 2014-2020 entro il periodo di spesa previsto e i primi effetti del Pnrr. La Regione Siciliana, tra finanziamenti regionali ed extraregionali – prosegue il governatore – ha messo in campo la massa di risorse più significativa del Mezzogiorno, in connessione anche alla tempestività nell’adozione dei provvedimenti finanziari e alla velocizzazione delle procedure: la Sicilia, infatti, è stata la prima Regione italiana ad aver recepito il nuovo Codice dei contratti pubblici, rendendo così chiare e certe le regole da applicarsi negli affidamenti di lavori e servizi“.
In prospettiva – prosegue Schifani – la chiusura del nuovo Accordo per i Fondi di sviluppo e coesione firmato con lo Stato, che mette in campo 6,8 miliardi di euro nel complesso, potrà rafforzare la crescita dela nostra economia. Se il settore delle costruzioni e dei servizi risulta trainante e l’export dei prodotti siciliani cresce velocemente e il comparto industriale ha retto più che altrove, è l’agricoltura che appare penalizzata, così come in quasi tutta Italia. Questo – conclude – rende ancora più forte la determinazione del mio governo nell’orientare la spesa e gli interventi di sostegno verso questo settore che rappresenta un’economia di straordinaria importanza per la nostra Isola. Un comparto che deve essere tutelato in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo a causa della perdurante siccità“.
Anche il deputato e responsabile delle Politiche per il Mezzogiorno di Fratelli d’Italia Carolina Varchi ha commentato i dati: “Il Sud ha ripreso a correre grazie al governo Meloni. I dati di Svimez smentiscono ancora una volta la propaganda della sinistra. I dati confermano – aggiunge – che le politiche del nostro governo e il lavoro del Ministro Raffaele Fitto vanno nella giusta direzione. Al Mezzogiorno, il governo Meloni sta offrendo sviluppo e lavoro a differenza del passato, quando venivano proposti solo sussidi e nessun futuro. Adesso al Sud si cresce persino più velocemente che al Nord, con effetti positivi sull’occupazione. Un trend che proseguirà grazie a provvedimenti di buon senso e rivoluzionari al tempo stesso, come la Zes Unica per il Sud e il decreto Coesione. Un’inversione di rotta epocale: con la crescita del Mezzogiorno,  – conclude Varchi – l’Italia intera correrà più veloce“.
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