“Condivisione dal basso”, “trasparenza”, “Open Data”. Parole, parole, parole.
Perché quando invece è necessario deliberare sullo strumento urbanistico più importante degli ultimi anni, la Variante al Piano Regolatore Generale, l’Amministrazione Accorinti fa resistenza e si oppone al principio di trasparenza degli atti della Pubblica Amministrazione con contorcimenti burocratici e capitomboli normativi.
Vediamo come stanno realmente le cose. Finalmente, dopo anni di gestazione a causa dell’inerzia ed inefficacia dell’Amministrazione, giunge in dirittura d’arrivo il provvedimento della Variante di salvaguardia del PRG, detta anche variante “salvacolline”. Ma a chi desidera conoscerne il contenuto si oppone un deciso “niet“: gli atti sono secretati.
In risposta alle legittime rimostranze di professionisti, consiglieri comunali, cittadini, che si richiamano alle norme europee e nazionali che garantiscono il dovere di trasparenza delle pubbliche amministrazioni, l’Amministrazione resiste opponendo il parere di una circolare del 2015 dell’assessorato regionale al Territorio. Ma come si legge oggi sulla stampa cittadina, il Dirigente regionale responsabile sconfessa la Giunta comunale dichiarando quella circolare superata e invalidata da una successiva del 2016.
Bene, tutto chiarito? Si ripristina il diritto dei cittadini all’accesso agli atti? No, non sembra così. Infatti l’assessore al ramo De Cola, in un comunicato stampa, ribadisce la posizione dell’Amministrazione sostenendo che gli atti del PRG rimangono secretati tranne che per i consiglieri, ed i cittadini potranno conoscerli solo dopo l’approvazione del Consiglio Comunale. Inoltre invita a non frapporre ostacoli che facciano perdere ulteriore tempo per l’approvazione della “Variante“.
All’assessore vorremmo replicare che non è certo un bell’esempio di democrazia quello di precludere ai semplici cittadini la possibilità di partecipare al dibattito sull’approvazione del più importante strumento urbanistico; e vorremmo, inoltre, suggerirgli che la partecipazione democratica non è mai una perdita di tempo! Ricordando, oltretutto, quanto tempo si è perso, invece, per la irragionevole resistenza dell’assessore stesso a richiedere la VAS alla Regione.
A questo punto da cittadini chiediamo chiarezza su questi temi, ma non all’assessore perché non ci interessano ulteriori bizantinismi tecnici, ma al responsabile politico della Giunta, ovvero Renato Accorinti. Condivide il Sindaco della città questa ingiustificata volontà di negare ai cittadini il diritto alla conoscenza di atti di interesse generale? E se condivide, ce ne spieghi le motivazioni politiche!
Perché a questo punto due sono le possibilità: o l’Amministrazione insiste a voler mantenere il PRG segreto per qualche interesse, ma questo non vogliamo pensarlo, o per precisa scelta politica. Tertium non datur!