L’assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro è impegnato per la tutela e i diritti di tutte le donne, ponendo sul tema delle pari opportunità tante attenzioni.
Sono e sono state tante le attività promosse dall’assessore Nuccia Albano, insediatasi due anni fa, nominata il 15 novembre 2022, alla guida di questo comparto della pubblica amministrazione, e sono diverse le azioni in atto che riguardano molteplici tematiche come il contrasto della violenza sulle donne agli interventi a favore dell’occupazione femminile, con maggior attenzione alle fasce più disagiate, investimenti in strutture dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, incentivando così anche le neo mamme ad affidarsi agli asili e proseguire la propria carriera professionale.
“Ma ancora tante sono le donne che trovano ostacoli nel realizzarsi professionalmente, minacciate da condizioni di indigenza, oppresse da forme di violenza, gravate da pesi supplementari, talvolta difficilmente sostenibili, tra il lavoro e la cura della famiglia, sottopagate o escluse da un’occupazione stabile benché capaci e meritevoli”.
Sostenere le donne vittime di violenza e che si trovano in condizione di povertà ad affrontare un percorso di indipendenza economica, di autonomia e di emancipazione, grazie all’assegnazione, per un determinato periodo, di una fonte di reddito stabile. L’assessorato ha pubblicato un avviso rivolto ai Comuni per finanziare il cosiddetto “reddito di libertà“. Si tratta di una misura che aiuterà le donne ad affrancarsi dai casi di violenza domestica, favorendone l’indipendenza economica.
Il reddito di libertà, finalizzato all’acquisizione o alla riacquisizione della propria autonomia e indipendenza personale, sociale ed economica, è un aiuto concreto per quelle donne che vogliono riprendere in mano la propria vita, mettendo anche al sicuro i propri figli.
Inoltre, nell’ottica di favorire il lavoro dei genitori con figli in età prescolare e scolare per ridurre la disparità di genere, l’assessorato ha anche promosso iniziative di welfare aziendale familiare, proprio qualche mese fa, per sostenere le responsabilità di cura familiare e migliorare il benessere dei dipendenti, aumentando così la produttività. “La famiglia rappresenta il nucleo della società e vogliamo mettere in campo ogni iniziativa necessaria per consentire ai componenti di realizzarsi nel modo più semplice e opportuno, affrontando le difficoltà dei nostri tempi”.
Una misura di sostegno che è rivolta ai dipendenti delle micro e piccole imprese, allo scopo di migliorare la conciliazione tra responsabilità professionale e vita familiare. “Attraverso le azioni vogliamo supportare l’equilibrio tra vita lavorativa e privata delle persone che può portare riflessi positivi sulla riduzione delle assenze, sull’aumento della produttività, sul miglioramento della motivazione e sul benessere organizzativo”.
L’attenzione al benessere, alla salute e alla qualità della vita dei lavoratori è infatti un fattore sempre più determinante per la produttività. La famiglia, per il governo Schifani, rappresenta il fulcro della società sulla quale bisogna continuare a investire. “Un impegno che dobbiamo realizzare insieme, con la massima sinergia, istituzioni, terzo settore, aziende, cittadini”.
Tra le attività previste ci sono servizi di caregiving a domicilio, anche di emergenza (non continuativo); baby-sitting o assistenti familiari per soggetti fragili o per la partecipazione ad altri servizi di custodia per i bambini e di supporto per i familiari fragili a carico; servizi per la custodia dei figli nei periodi di chiusura/sospensione della scuola; attività di pre e dopo scuola; accompagnamento dei figli dei dipendenti alle attività extrascolastiche e dei familiari fragili per lo svolgimento di attività varie. Inoltre, sono previsti servizi che possano contribuire all’ottimizzazione dei tempi di percorrenza casa lavoro e interventi di flessibilità aziendale e forme di coworking.
Un altro provvedimento emanato riguarda lo stanziamento di 4 milioni di euro per agevolare la realizzazione di progetti di investimento relativi all’adeguamento, alla rifunzionalizzazione e alla ristrutturazione degli asili della Regione. L’obiettivo è incrementare la percentuale di bambini e bambine che da 0 a 3 anni usufruiscono dei servizi di prima infanzia, promuovendo così, l’integrazione tra soggetti del Terzo settore no profit e le Amministrazioni locali sul territorio. “Con un solo provvedimento riusciamo ad ottenere un triplice scopo: recuperare edifici ormai abbandonati ed inutilizzati, realizzare nuovi spazi da dedicare ai bambini e alle famiglie e creare nuove opportunità lavorative”.
Sostenere la famiglia vuol dire anche dare opportunità di sviluppo alle stesse. Nel territorio, infatti, esiste un’emergenza legata alla denatalità e per risolvere il problema occorre mettere in campo tutte le misure di welfare che favoriscano la famiglia generativa, nella quale i figli sono cresciuti da un padre e da una madre.
Tra le spese ammissibili, il contributo al pagamento del canone di affitto per abitazione o attività lavorativa, le spese di attivazione delle utenze, le polizze assicurative e l’apertura e tenuta di un conto corrente dedicato bancario o postale. I finanziamenti sono destinati ai Comuni che, in sinergia con i centri antiviolenza o con le strutture di accoglienza a indirizzo segreto iscritte all’albo regionale, vogliono avviare un progetto personalizzato in favore delle donne vittime di abusi e maltrattamenti, anche con figli minori o disabili.
Quindi, una serie di azioni volte a migliorare lo stato della famiglia, il benessere individuale e collettivo.