I gruppi di azione locale (Gal) sono delle iniziative locali il cui obiettivo principale è strutturare e mettere in atto una strategia partecipativa di sviluppo locale di un’area rurale attraverso un approccio bottom-up. Puglia e Sicilia sono le due regioni che riportano il maggior numero di Gal istituiti (son ben 23 quelli istituiti nell’isola).
IlSicilia.it ha intervistato il presidente del Gal “Golfo di Castellammare”, Pietro Puccio, che sabato 9 marzo è stato rieletto alla guida della struttura, per approfondire il ruolo del Gal sul territorio, i risultati raggiunti e i progetti futuri.
L’INTERVISTA
Il bilancio degli anni passati e obiettivi futuri
Abbiamo tracciato un bilancio dell’attività svolta negli anni precedenti dal Gal Golfo di Castellammare, con il presidente Pietro Puccio, appena rieletto alla guida della struttura: “E’ un bilancio assolutamente positivo, abbiamo raggiunto risultati davvero straordinari e devo ringraziare le amministrazioni comunali e l’ufficio tecnico guidato magistralmente dal professore Ferrarella. Siamo riusciti a spendere in tempo rapido tutte le risorse che ci sono state assegnate, anche con una qualità di spesa.”
“Siamo intervenuti sul recupero di diversi monumenti e strutture sul territorio. Ne cito uno su tutti, il Santuario della Madonna del Ponte a Partinico, con la riscoperta di un vecchio ponte romano. Una ricchezza e valorizzazione importante.”
“Abbiamo investito qualche anno fa delle risorse importanti su delle attività “immateriali” come “Gal Incontradanza”, un’iniziativa che riscopriva delle tradizioni quasi scomparse di tutto il territorio riportandole in grande evidenza in tutti i comuni del Gal e ha ricevuto il plauso direttamente dalla Commissione Europea. Siamo stati citati direttamente nel report finale della programmazione 2014-2020, questo è un motivo di orgoglio, importanza e ci incoraggia a proseguire su questa linea”.
Il presidente Pietro Puccio ha descritto anche i progetti e gli obiettivi per il futuro del Gal: “Abbiamo appena scritto la prossima strategia per la programmazione 2021-2027 e puntando essenzialmente su due assi importanti: una è l’inclusione sociale, l’inclusione delle persone più deboli a tutti i livelli. L’altra è lo sviluppo del turismo ecosostenibile e della valorizzazione dei prodotti della nostra enogastronomia che sono prodotti di eccellenza”.
“Sono i due assi portanti della nuova strategia e su questo costruiremo tutta l’attività del Gal”.
Il Gal Golfo di Castellammare si è costituito nel 2010 come società consortile a responsabilità limitata, allo scopo di favorire lo sviluppo locale delle aree rurali del territorio che oggi, secondo la classificazione del Psr Sicilia 2014/2020, è composto da quattro comuni della provincia di Palermo (Balestrate, Partinico, Terrasini e Trappeto) ricadenti nelle aree “B” (Aree Rurali ad Agricoltura Intensiva) e da quattro comuni ricadenti nelle Aree “C” (Aree Rurali Intermedie), di cui tre nella provincia di Palermo (Borgetto, Cinisi ed Ustica) ed uno (Alcamo) in quella di Trapani.
Il Gal è composto dai Comuni, insieme anche a soggetti economici, associazioni ed organizzazioni professionali; si tratta complessivamente di 73 soci, rappresentativi delle principali componenti istituzionali, economiche e sociali del territorio.
Il territorio copre una superficie di 335,75 kmq ed una popolazione di 119.263 abitanti.
Gli ambiti tematici della Strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo del Gal “Golfo di Castellammare” sono il turismo sostenibile, lo sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, forestali, artigianali, manifatturieri) e l’inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali.
Gal e cittadinanza: la strategia nazionale dei “facilitatori digitali”
Con il presidente Pietro Puccio abbiamo parlato della strategia nazionale dei “facilitatori digitali” in cui sono coinvolti come attori principali proprio i Gal sui territori.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato dalla Regione Siciliana un avviso per la formazione di una long list per la selezione dei facilitatori digitali, da dislocare sul territorio regionale, che saranno impegnati dai Gal che hanno risposto alla manifestazione di interesse indetta dal Dipartimento regionale della Formazione Professionale.
Abbiamo chiesto al presidente Pietro Puccio il ruolo che svolge questa iniziativa nel rapporto tra i Gruppi di Azione Locale e la cittadinanza dei comuni interessati: “Questo conferma l’importanza strategica dei Gal in tutta la programmazione, anche con i fondi del Pnrr. Sono strutture sovracomunali che hanno rapporti diretti in profondità con tutta la società dei territori che rappresentano”.
“Essere in testa a questo processo di digitalizzazione direttamente con il coinvolgimento diretto di cittadini, associazioni, strutture cooperative ed enti locali è fondamentale. I Gal in Sicilia che hanno aderito sono circa diciotto e firmato la convenzione con il Dipartimento della Pubblica istruzione. Partiremo tra qualche settimana al massimo, scegliendo i facilitatori nazionali oppure affidando l’intero pacchetto a singole associazioni o ai nostri comuni. Un’attività che ovviamente sceglierà il nuovo consiglio di amministrazione”, conclude Pietro Puccio.
Il facilitatore è una figura funzionale a individuare le esigenze dei singoli cittadini nell’utilizzo dei servizi digitali e di internet in generale, e a fornire loro supporto e orientamento. Il ruolo del facilitatore digitale è di guida nella verifica dei fabbisogni di competenza individuali e nella partecipazione alle attività che caratterizzano il punto di facilitazione digitale
Il progetto regionale fa riferimento ai fondi Pnrr – Missione 1 Componente 1 Misura 1.7.2 “Reti di facilitazione digitale”.
I Gal, per l’attivazione progressiva dei punti di facilitazione digitale, in qualità di soggetti sub-attuatori, attingeranno alla long list regionale, suddivisa in liste per ambito territoriale secondo i fabbisogni provinciali, per come individuati nel Progetto operativo della Regione Siciliana, per la contrattualizzazione dei candidati risultati idonei e che si saranno piazzati in posizione utile.
L’APPROFONDIMENTO SUI GAL: I DATI DELLA RETE RURALE NAZIONALE
I GAL IN SICILIA
In Sicilia sono presenti 23 Gal, di cui la metà è stata prevista all’interno del ciclo di programmazione 2007-2013 e circa 19 delle strutture attualmente presenti sono state istituite tra il 2007 e il 2020.
Per l’elenco completo clicca il link.
Fonte dati: schede informative dei Gal in Sicilia – Pagina Psr Sicilia
LA RETE GAL IN ITALIA
In Italia sono 200 in base ai dati della rete rurale nazionale relativi al ciclo 2014-20. Scendendo nel dettaglio, la maggior parte (65) si è formata durante il periodo che va dal 2014 al 2020. È un elemento importante che permette di comprendere quanto si tratti di un ambito che vede una continua evoluzione.
Sicilia e Puglia, come già prima descritto, sono le due regioni con il numero più alto di Gal in Italia (23 per entrambe le regioni), seguono la Sardegna (con 17) e la Campania (con 15). Ci sono meno Gal invece in Valle d’Aosta (1), nella provincia autonoma di Trento (2), in Molise (4) e Basilicata (5).
Il funzionamento
A livello giuridico, il Gal è spesso un ente di diritto privato, come un consorzio, che comprende al suo interno sia soggetti privati che pubblici in una quota che, per questi ultimi, non deve superare il 49%. Anche se non necessariamente si tratta di una struttura costituita, potrebbe anche essere un partenariato con un capofila.
Sono organismi intermedi rappresentativi degli interessi collettivi delle aree territoriali di competenza e hanno il compito di attuare programmi integrati che operano quali agenzie di sviluppo, in applicazione del principio di sussidiarietà, attraverso il più ampio decentramento nella gestione di Fondi strutturali.
Viene cofinanziato con il supporto dei fondi europei, nazionali e regionali. La disciplina è in evoluzione e l’istituzione di questi enti continua ad avvenire ma i dati si fermano al ciclo di programmazione 2014-2020.
Proprio attraverso questi fondi, i Gal programmano e incentivano lo sviluppo rurale, attraverso la redazione di un piano di azione locale. Questo documento individua gli obiettivi per il territorio e e le singole azioni che i soggetti dovranno realizzare per raggiungerli.
Sono stati definiti inizialmente durante gli anni ’90 all’interno della strategia Leader (Liaison entre Actions de Développement de l’Économique Rurale, tradotto significa collegamento fra azioni di sviluppo dell’economia rurale) che aveva come principio il collegamento e la partecipazione attiva della popolazione locale presente in un territorio rurale.
Durante il ciclo di finanziamento 2014-2020, il campo di azione di questo approccio è stato esteso ulteriormente allo sviluppo locale di tipo partecipativo (Community-Led Local Development, Ccld) all’interno delle zone rurali, urbane e di pesca.
La Misura 19 in Sicilia contribuisce alla Priorità 6 “Adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali”, relativamente alla Focus Area 6b “Stimolare lo sviluppo locale nelle aree rurali”.
Al tempo stesso, la misura assume carattere trasversale e contribuirà anche al perseguimento di altre FA in funzione delle diverse strategie di sviluppo locale proposte dai Gal. Le strategie di sviluppo locale saranno attuate con l’approccio plurifondo e dovranno incentrarsi su uno o più ambiti tematici previsti dall’Accordo di Partenariato 2014/2020.
Ciò ha fatto sì che oltre all’utilizzo del Feasr (fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) sia possibile per i Gal attingere anche al fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp), al fondo sociale europeo (Fse) e al fondo europeo regionale (Fesr).
A livello legislativo, sono disciplinati principalmente da due regolamenti europei: il 2013/1303 (articoli 32-34) e il 2013/1305 (articoli 42-44). Il loro ruolo è poi stato affinato all’interno del regolamento 2021/1060. Ci sono poi specifiche leggi di attuazione a livello regionale.
I Gal si formano su aree sub-regionali, con un numero complessivo di abitanti compreso tra i 10mila e i 150mila. In base alla grandezza, al numero di adesioni e a molte altre variabili, viene definita la forma giuridica sotto la quale viene poi registrato il gruppo e viene redato uno statuto.
I regolamenti europei lasciano libertà sulla costituzione giuridica: i gruppi di azione locale possono individuare al loro interno un partner capofila per le questioni amministrative e finanziarie, oppure riunirsi in una struttura comune legalmente costituita, che può essere un’associazione, un consorzio, una società cooperativa oppure una struttura di altro tipo.
I Gal sono stati finanziati all’interno del progetto Leader per 5 cicli di programmazione europea. A fine 2018, risultavano attivi in tutta Europa più di 2.800 Gal.