Oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi. Sono numeri record quelli raggiunti dal turismo italiano nel 2023, superiori anche a quelli pre-pandemici del 2019. La Sicilia non resta indietro e anche i suoi dati sono netta crescita e ripresa, come riportato dalle stime del gruppo di lavoro inter-istituzionale sul turismo frutto dell’intesa tra Istat e ministero del Turismo.
I NUMERI
A livello territoriale il maggior numero di presenze nel 2023 si registra nel Nord-est, dove se ne concentrano circa 177 milioni, pari al 39,2% del totale nazionale; seguono il Centro (24%) e il Nord-ovest (17,7%). La regione con il maggior numero di presenze è il Veneto (15,9% delle presenze nazionali), mentre la prima regione del Mezzogiorno è la Campania, con il 4,5% delle presenze nazionali (poco più di 20 milioni di presenze). In termini di variazioni rispetto al 2022, la Sicilia è la terza regione per incremento delle presenze superiore alla media nazionale (+9,5%), con il +13,9%. A segnare la crescita più vistosa è il settore extra-alberghiero. L’incremento delle presenze supera il 20% in Sicilia (25,2%), dietro solo al Lazio.
Rispetto al 2019, cioè ai valori pre-pandemici, le regioni in cui le presenze turistiche sono aumentate maggiormente, con incrementi superiori al 10% e decisamente più ampi della media nazionale (3,3%), sono il Lazio, la Lombardia e la Sicilia. Non hanno ancora recuperato, invece, i livelli del 2019 solo sette regioni: il Molise (-2%), l’Emilia-Romagna (-2,9%), il Piemonte (-3,2%), la Toscana (-4,3%), la Campania (-8,7%), la Basilicata (-15,1%) e la Calabria (-18,3%). Dopo l’intervallo pandemico e immediatamente post-pandemico, nel 2023 la componente estera della clientela turistica torna ad essere prevalente rispetto a quella domestica: il 52,4% delle presenze negli esercizi ricettivi è rappresentato, infatti, da clienti non residenti in Italia. I turisti stranieri tornano, quindi, a superare quelli italiani, con un’incidenza addirittura superiore a quella registrata nel 2019 (la quota di presenze estere era pari al 50,5%). I territori in cui la clientela straniera è fortemente prevalente rispetto a quella italiana sono la provincia di Bolzano (70,6%) e le regioni Veneto (69,3%), Lazio (64,2%) e Lombardia (62%). In tutte le regioni del Mezzogiorno, con la sola eccezione della Campania, dove gli stranieri sono il 52%, la clientela turistica è rappresentata invece in maggioranza dalla componente domestica. Orientate verso un turismo spiccatamente domestico sono soprattutto Molise, Abruzzo, Marche, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia, dove oltre due presenze turistiche su tre (più del 69%) sono riferite a clienti italiani.
LE PAROLE DELLA MINISTRA SANTANCHE’
“I numeri non mentono mai. L‘Italia sta tornando a occupare il posto che merita nel panorama mondiale del turismo. Il record storico di andamento evidenziato dalle stime che presentiamo oggi grazie al lavoro congiunto di ministero e Istat non è un risultato casuale ma frutto di una strategia mirata che mette il turismo al centro delle politiche del governo. Un comparto – sottolinea – che cresce più di altri in virtù della capacità degli imprenditori di esaltare il meglio che l’Italia può offrire e di un esecutivo che crea le migliori condizioni per permettere alle imprese di operare con la massima efficacia. I provvedimenti sul turismo, insieme alla professionalità espressa dagli operatori del settore, – aggiunge – hanno determinato un netto cambio di marcia dall’impatto senza precedenti. Niente accade per caso: questo successo è l’esito di una serie di investimenti attuati dal ministero col supporto di Enit per rafforzare l’immagine e la credibilità internazionale dell’Italia nel mondo, fattori che hanno contribuito a far tornare la nostra Nazione di moda, specialmente all’estero. Ora, però, la sfida – spiega – non è solo quella di aumentare il numero delle presenze, quanto piuttosto di puntare sempre più su un turismo di qualità, e quindi su offerte turistiche in grado di soddisfare, in modo sostenibile, ogni tipo di esigenza. Ciò significa gestire i flussi e incentivare la nascita di hotel, anche di lusso, per poter innalzare il livello della nostra offerta affinché non sia solo mordi e fuggi ma possa proporre ai turisti esperienze immersive e attirare più risorse sui nostri meravigliosi territori. Territori fatti di tanti piccoli borghi che dobbiamo saper mettere a reddito favorendo politiche di destagionalizzazione e distribuzione dei flussi. La nostra visione industriale del comparto – conclude – risulta vincente, a giudicare dai dati, e su questo continueremo a lavorare intensamente“.
IL COMMENTO DI FEDERTURISMO
“Le prenotazioni sono cresciute a doppia cifra e il turismo sta vivendo il suo momento d’oro: è il quadro che emerge dai dati appena diffusi dal Mitur e Istat che riportano per il 2023 oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi presenti sul territorio nazionale. Constatiamo con orgoglio e soddisfazione che dati così positivi abbiano portato al sorpasso dei numeri pre pandemici del 2019, anno record per il settore con 436,74 milioni di notti trascorse e 131,38 milioni di turisti. Guardiamo con grande ottimismo anche all’estate ormai alle porte per la quale ci aspettiamo una crescita, con 1,5 milioni di turisti e 3 milioni di pernottamenti in più rispetto all’estate 2023. Gli stranieri – continua – sono tornati a fare da traino al turismo italiano, il grosso dell’incremento dovrebbe provenire proprio da loro, da cui ci si attende un +5% di arrivi. Hanno una grande capacità di spesa ed è stata anche la loro domanda di servizi turistici a spingere verso l’alto prezzi e tariffe. Si stima infatti che nel 2024 gli americani rappresenteranno addirittura il 44% del turismo straniero nel Bel Paese, in crescita rispetto al 2023, quando pesavano per un 35%. Per mantenere alti i numeri la nostra sfida ora è quella di puntare sempre più alla qualità e offrire esperienze“.
LA DICHIARAZIONE DI ASSOTURISMO
“Istat e ministero certificano ufficialmente che il 2023, come avevamo anticipato già a gennaio, ha segnato finalmente il sorpasso sui livelli turisti prepandemia. Un risultato che ancora una volta dimostra al paese che il turismo è uno dei settori più performanti e dinamici dell’economia italiana. E anche questa estate, secondo le nostre previsioni, manterrà il segno più, con 216 milioni di presenze in tre mesi. Un comparto che produce questi risultati va accompagnato e guidato verso nuovi e sempre più importanti traguardi. Grazie anche al rinnovato sforzo sul fronte della promozione, l’anno scorso è andato molto bene soprattutto sul fronte delle presenze degli stranieri. Occorre però intervenire per far sì che le presenze turistiche crescano in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, perché ancora oggi il sud e le isole fanno segnare un incremento molto più lento rispetto alle regioni del Nord. Un altro fronte cui prestare attenzione è quello del cambiamento climatico, che se da un lato prevede un allungamento della stagionalità, dall’altro determina un’incertezza che può riverberarsi sulle prenotazioni“.