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Il problema

In Sicilia è emergenza passaporti: per il rilascio attese anche fino a sei mesi

venerdì 15 Marzo 2024

Prenotare un viaggio all’estero, per semplice relax o lavoro, negli ultimi anni è più complicato che mai. Preparare le valigie, scegliere un itinerario e un posto dove soggiornare e poi ricordarsi di avere sempre pronti tutti i documenti indispensabili. Proprio dietro quest’ultimo elemento si cela l’inghippo pronto a mandare tutto all’aria.

E’ lunga settimane, se non addirittura mesi, l’attesa per rinnovare e aver rilasciato un passaporto. Gli estenuanti ritardi sono comuni in tutta la Penisola, da nord a sud senza escludere nessuno: dai tre mesi di Udine ai dieci di Venezia fino a città come Pordenone o Potenza dove risulta pressoché impossibile prenotare un appuntamento in questura. E la Sicilia dove si colloca? Nell’Isola, in media, bisogna attendere dai quattro ai sei mesi. L’imminente sopraggiungere delle vacanze pasquali, a cui seguiranno i ponti del 25 aprile e del primo maggio, prima dell’estate, rischiano di far allargare a macchia d’olio il problema.

Il segretario regionale della Confederazione sindacati lavoratori europei, Andrea Saraniti, ha evidenziato come i ritardi siano “legati soprattutto a una disorganizzazione generale. Manca il personale in tutti gli enti e quelli che ci sono non riescono a colmare tutte le difficoltà. Tante sono state le motivazioni negli ultimi anni: il lockdown, la Brexit, poi il problema della zecca con i libretti e la carenza di personale nelle questure. Nella realtà dei fatti, a piangerne le conseguenze sono i cittadini e i disagi a cui vanno incontro“.

Carenza di organico e una burocrazia fin troppo articolata hanno fatto si che in tutta Italia scattasse questa nuovaemergenza. Definirla così potrebbe apparire come un’esagerazione, ma le ripercussioni di tali ritardi si sono abbattute anche su un settore di vasta portata come quello del turismo. Per scongiurare ulteriori conseguenze, il Viminale a inizio anno è intervenuto lanciando una nuova soluzione: il progetto Polis di Poste italiane.

poste italianeMa di cosa si tratta? La convenzione firmata tra Poste italiane, ministero dell’Interno e ministero delle Imprese e del made in Italy permetterà ai cittadini residenti o domiciliati nei Comuni inclusi, al di sotto dei quindicimila abitanti, di aprire la pratica di richiesta o rinnovo del passaporto presentando la documentazione direttamente allo sportello dell’ufficio postale, senza doversi recare in Questura, con la possibilità di riceverlo a domicilio. Il progetto prevede uno sportello unico per rendere semplice e veloce l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione ed è finanziato con ottocento milioni di euro dal Pnrr e quattrocento milioni, invece, a carico di Poste Italiane. Attualmente è in fase di sperimentazione ma progressivamente verrà esteso a tutto il territorio nazionale.

Basterà consegnare all’operatore del più vicino ufficio postale del proprio Comune un documento di identità valido, il codice fiscale, due fotografie, pagare in ufficio il bollettino per il passaporto ordinario e una marca da bollo. In caso di rinnovo bisognerà consegnare anche il vecchio passaporto o la copia della denuncia di smarrimento o furto del vecchio documento. Grazie alla piattaforma tecnologica in dotazione agli uffici postali Polis, sarà lo stesso operatore a raccogliere le informazioni e i dati biometrici del cittadino inviando poi la documentazione all’ufficio di polizia di riferimento.

Ma basterà? Saraniti ne è convinto: “Il problema non si risolverà perché si andrà a condizionare il lavoro degli uffici postali e non andrebbe a dare fluidità nelle tempistiche, soprattutto perché è ancora in fase sperimentale. Penso – ha aggiunto il segretario regionale Csle – che i tempi si allungheranno ancora e ci saranno ulteriori disagi. La soluzione doveva essere quella di ampliare l’organico nelle questure, investendo anche sulla digitalizzazione“.

Non solo i viaggiatori. A essere messa a dura prova è anche la grande macchina del turismo.Questo aspetto non è indifferente – sottolinea Saraniti – perché innesca delle reazioni a catena e la gente non è in grado e in tempo di organizzare un viaggio, non riuscendo a prenotare biglietti, alberghi o strutture. Dunque, il discorso non è solo legato alle tempistiche ma anche a un settore con tanti lavorati e imprenditori lasciati nel dimenticatoio. Bisogna velocizzare le procedure per il rilascio dei passaporti e al contempo considerare tutti i comparti“.

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