C’è anche il presidente provinciale della Dc di Agrigento, nonché consigliere comunale di Canicattì, Giuseppe Alaimo, 29 anni, fra i 72 indagati dell’inchiesta Ianus della Dda nissena, che all’alba di ieri ha portato alla notifica di 54 delle 55 misure cautelari firmate dal gip ed eseguite dalla polizia.
Alaimo, titolare di una concessionaria di auto, è indagato per detenzione ai fini di spaccio di droga, con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa. Secondo l’accusa, avrebbe acquistato da un esponente del clan di Gela, Mirko Salvatore Rapisarda, un quantitativo di cocaina da spacciare. “Abbiamo appreso solo dagli organi di informazione – ha detto il legale Giacinto Paci – dell’esistenza dell’indagine a carico del mio assistito che non ha ricevuto nulla e quindi non conosce la portata delle accuse. Dopo avere preso visione degli atti sarà disponibile a dare il suo contributo per accertare la verità e chiarire la sua posizione. In via cautelare si è autosospeso dagli organi di partito”.
Questa mattina la Polizia di Stato a Gela ha tratto in arresto un 34enne, sfuggito ieri alla cattura nel corso dell’operazione “Ianus“. Il predetto è stato colpito dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale nei confronti di 55 persone, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta, per i reati di associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Reati aggravati dalla disponibilità, in capo agli associati, di armi (anche da guerra) ed esplosivi.