Inchiesta sul Policlinico di Messina: l’avviso di garanzia della Procura agli indagati coinvolti
Redazione
venerdì 5 Dicembre 2025
Policlinico di Messina
Nell’inchiesta che oggi ha portato ai domiciliari il chirurgo plastico Francesco Stagno d’Alcontres, 70 anni, in cui ci sono 31 indagati tra medici, titolari delle imprese produttrici di farmaci e prodotti medicali, infermieri e operatori sanitari, il professore è accusato di diversi episodi di corruzione e concussione in quanto avrebbe chiesto a diverse società somme a titolo di sponsorizzazione del congresso per la Società italiana di chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva. I reati contestati sono compresi nel periodo maggio 2024-gennaio 2025.
Tribunale di Messina
La procura, nell’avviso di garanzia agli indagati, cita episodi di concussione che riguardano le ditte Mentor medical incorporata nella Johnson & Jhonson medical, Chirmedical, Medigest, Biomedica Italia, Tegea srl, Athena srl, Coloplast -Kerecis, Polytech Health & Aesthetics Italia, Smith & Nephew Italia, Deco Med, Gc Aesthetics, JC Stevan.
Secondo l’ipotesi accusatoria Stagno D’Alcontres avrebbe chiesto alle ditte somme di denaro per sponsorizzare il congresso promettendo il rinnovo di appalti per fornitura e sterilizzazione di ferri chirurgici, l’acquisto di prodotti medicali e strumentazione medica o minacciando di non rinnovare i rapporti commerciali.
Stagno d’Alcontres per questi episodi è indagato in concorso con Francesca Melita, capo di sala operatoria della Chirurgia plastica del Policlinico addetta a predisporre gli ordini dei prodotti medicali per il reparto, e Paolo Zona legale rappresentante della Cluster srl, provider del congresso Sicpre.
Il chirurgo, inoltre, avrebbe effettuato decine di interventi esterni al Policlinico in studi privati della città e della provincia (i pm ne segnano 8), non dichiarandoli e servendosi del servizio di sterilizzazione della Servizi Italia che aveva l’appalto per il servizio col Policlinico.
Il gip ha disposto il divieto di esercitare la professione sanitaria per un anno alla dirigente medica del reparto di Chirurgia plastica del Policlinico Antonina Fazio e all’ostetrica esterna Cristina Alì. Per Fazio e Stagno d’Alcontres la Procura ipotizza la truffa ai danni dell’Azienda sanitaria Policlinico perché pur agendo in regime di esclusività professionale hanno effettuato interventi (i pm ne segnano 12) in alcune strutture private anche in provincia.
Per Alì, in concorso con Stagno d’Alcontres, i pm ipotizzano l’esercizio abusivo della professione, in quanto essendo ostetrica è stata impiegata come infermiera di sala operatoria durante una lunga serie di interventi (i pm ne segnano 7) eseguiti dal chirurgo plastico in strutture mediche private.
“Ho mandato al diavolo ma che.. minchia gli ho ordinato di tutto e di più a questa della Chirmedical.. a un certo punto per il cogresso dico mi auguro in una partecipazione al congresso .. minchia gli ho ordinato di tutto e di più Ma tu ti tendi conto che questo qua dice “possiamo sponsorizzare 1000 euro.. lo sai che mi ha risposto con le faccine di emoj che ridono'”.E’ il contenuto di una intercettazione telefonica, del 29 agosto 2024, agli atti dell’inchiesta sulle tangenti al Policlinico messinese tra il chirurgo Francesco Stagno D’Alcontres e la dottoressa Francesca Broccio (anche lei indagata). Il telefono di Stagno d’Alcontres era intercettato, e microspie erano state messe nell’ufficio al Policlinico e nell’automobile del professore.
L’offerta di 1000 euro per sponsorizzare il congresso per la Società italiana di chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva viene giudicata da Stagno – scrive il Gip – come manifestatamente esigua inducendolo a prospettare la risoluzione sic et simpliciter dei rapporti commerciali con la società.
“Questa appena viene non gli ordino più niente. Lei per un anno non entrerà più da me. Stop, chiuso definitivamente. 1000 euro? Ma siete dei pidocchiosi. Se viene a trovarmi gli dirò potete fare in culo. Qua non entrerete mai più finche ci sono io”dice il chirurgo in una intercettazione del 2 settembre riferita sempre alla Chirmedical.
“Il professore Stagno ammette inequivocabilmente alla dottoressa Melita, coindagata, che la richiesta di ordinare il prodotto Pelnac (Biomedica) è dettata dalla necessità di ricompensare la società per la sponsorizzazione del Congresso”.Lo scrive il gip salvatore Pugliese nell’ordinanza sull’inchiesta su mazzette al Policlinico messinese prendendo in esame un’intercettazione ambientale in cui i due indagati parlano.
“Nonostante la Melita segnali la carenza di fondi e il fatto che il prodotto non sia in gara – scrive il gip – Stagno la istruisce sulle modalità per procedere (richiesta al Provveditorato con specifiche tecniche stringenti). Francesca Melita subordina la sua collaborazione all’ottenimento di utilità personali (interventi estetici e un aiuto per gli esami universitari) oltre a chiedere la fornitura di un macchinario in comodato d’uso come parte dell’accordo con l’azienda”.
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