In un’era sempre più digitalizzata il volto della società muta velocemente e questo cambiamento parte, ed è ben visibile, soprattutto nel campo dell’informazione. Negli ultimi vent’anni, come non mai, l’ascesa di Internet ha cambiato radicalmente i canali di fruizione e di reperimento delle notizie. Potendo contare su centinaia di news al momento e un’accessibilità alla rete semplice e possibile per tutti sembra proprio che l’informazione online abbia preso il sopravvento. In uno scenario così apparentemente florido a pagarne i danni è però la carta stampata. È questo quello che risulta nel 55esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese nel 2021.
I DATI
Dai dati risulta come l’ormai storica crisi dei media a stampa si sia accentuata: se nel 2007 i quotidiani erano letti dal 67,0%, nel 2021 la percentuale è calata drasticamente al 29,1%, segnando anche un netto negativo (-8,2%) rispetto a due anni prima. Stesso destino è toccato ai settimanali (-6,5%) e ai mensili (-7,8%).
Due dati che aiutano a comprendere come il bacino di utenza si sia spostato sono quelli relativi all’uso di Internet, dove l’utenza ha raggiunto quota 83,5% (con una differenza positiva di 4,2 punti percentuali rispetto al 2019), e sul boom registrato per la spesa dedicata all’acquisto di telefonini. Il Censis, tra il 2007 e il 2020, evidenzia come, mentre il valore dei consumi complessivi ha subito una drastica flessione, la spesa per l’acquisto di telefoni e equipaggiamento telefonico ha infatti moltiplicato per oltre cinque volte il suo valore (+450,7% nell’intero periodo, per un ammontare di 7,2 miliardi di euro nell’ultimo anno). La spesa dedicata all’acquisto di computer, audiovisivi e accessori ha riscontrato un rialzo rilevantissimo dell’89,7%. Opposto è il fronte per la spesa dedicato a libri e giornali che ha subito un vero e proprio crollo dal 2007 ad oggi: -45,9%
QUANTO HA INFLUITO IL COVID?
La pandemia non è certo stata d’aiuto: i vari lockdown e l’esigenza di essere sempre al passo con le ultime news sui dati di diffusione e origine del virus hanno certamente avuto il loro peso. I quotidiani cartacei hanno registrato infatti l’11,7% di utenza a scopi informativi, il 5,8% in meno rispetto al 2019. Al contrario, a conferma degli ultimi trend, i quotidiani online hanno incrementato la loro utenza al 12,5% (+1,1%).
L’informazione al tempo del Covid vede in testa i telegiornali, i quali hanno mantenuto la loro posizione di vertice tra le fonti informative per il 60,1% degli italiani. Al secondo posto Facebook, utilizzato dal 30,1% a scopi informativi. Seguono i motori di ricerca come Google (22,9%) e le tv all news (22,5%).