Emergenza risolta, anzi no. La storia si ripete, nemmeno il tempo di “festeggiare” (si fa per dire) per le rassicurazioni di qualche settimana fa sulla permanenza dei treni Sicilia-Roma e torna di nuovo, prepotentemente, alla ribalta l’ombra dei tagli ai collegamenti della rete ferroviaria, stavolta sui treni Intercity notturni.
La spada di Damocle dei tagli mette nuovamente a repentaglio le legittime esigenze dei siciliani. Dal prossimo 11 dicembre, in concomitanza con l’entrata in vigore l’orario invernale, sembrano destinati alla soppressione i convogli da Palermo-Siracusa-Messina e diretti a Roma, ed ovviamente anche per la tratta opposta.
Si va, insomma, verso un nuovo braccio di ferro tra le Ferrovie dello Stato e i sindacati, come già accaduto a più riprese nei mesi recenti e già negli anni scorsi.
L’azienda potrebbe obiettare che per motivi tecnici l’offerta deve essere ancora aggiornata, anche se di norma bisognerebbe garantire le prenotazioni sui convogli 120 giorni prima dell’effettuazione della corsa in questione. Con riferimento a Messina, consultando il sito web Trenitalia.it, dall’11 dicembre sono “scomparsi” il convoglio in partenza alle 22.10 e quello delle 00.35, tutti e due diretti nella capitale. L’utenza teme che si vada verso la prospettiva di un’unica coppia di treni notturni in una fascia oraria “di mezzo”, con conseguente eliminazione di un numero consistente di carrozze.
Eppure, il teorema delle carrozze vuote che è stato evidenziato in più circostanze da Trenitalia non sembra reggere se si pensa che il treno 1956 Sicilia-Roma, che il Gruppo Fs avrebbe voluto sopprimere da ottobre, ha “lasciato” Messina, poco dopo le 22, domenica scorsa – come sottolineato dai sindacati – con circa 140 viaggiatori presenti su 240 posti disponibili, quindi con circa il 60% dei posti occupati» nelle 8 vetture provenienti da Palermo e Siracusa.
“Il bicchiere appare più che mezzo pieno – sostiene la Uiltrasporti – visto che solo con la clientela siciliana il treno ha riscontrato una notevole affluenza di viaggiatori in un periodo dell’anno detto di ‘morbida’, cioè non di massima affluenza“.
Numeri, secondo la Uiltrasporti, ancor più rilevanti dal momento che “le prenotazioni sono state accessibili solo pochi giorni prima della partenza del convoglio a dimostrazione che se ci fosse anche per l’Isola un’offerta commerciale adeguata si riscontrerebbe sempre maggior gradimento della utenza siciliana“.
In definitiva, chi rischia, ancora una volta di farne le spese, sono i viaggiatori che si ritrovano nel limbo permanente di un clima di incertezza costellato dal rituale periodico dei tagli e delle corse che vengono soppresse o magari riappaiono dopo le battaglie dell’utenza stessa. Una condizione che mortifica i siciliani e soprattutto li penalizza sempre di più nel contesto dei necessari collegamenti con il resto dell’Italia.