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Pesca, agricoltura e zootecnia come protagoniste nella produzione di ricchezza per la Regione Siciliana. E’ quanto emerso da un’intervista in esclusiva per ilSicilia.it rilasciata dall‘assessore regionale dell’agricoltura e della pesca, Toni Scilla in un incontro in assessorato per rimarcare le necessità di programmazione politica che mette al centro le esigenze e le eccellenze del territorio siciliano.
Proprio ieri, l’asssessore Scilla ha avuto un appuntamento a Roma con la Direzione Generale del Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare e della della pesca.
“Un incontro utile e strategico insieme al direttore Rigillo, mettendo a fuoco il ruolo che deve avere la pesca siciliana, partendo anche da certe nostre specificità. Stiamo preparando un provvedimento che autorizzi in una ricerca sperimentale la pesca del cicerello e del rossetto, per ritornare alla pesca del novellame.”, dichiara Toni Scilla.
Rispetto alla questione libica “Abbiamo anche discusso di pesca d’altura nel Mediterraneo. Aspettiamo l’insediamento del Ministro Guerini per tranquillizzare la Marineria siciliana, spostando le vette italiane a sostegno dell’attività di pesca”, prosegue l’assessore Scilla.
Invece per quanto concerne la pesca del tonno rosso “E’ appena entrato in vigore il decreto che autorizza la pesca per l’anno 2021, mettendo al centro il progetto della Tonnara di Favignana.”
Il progetto vuole mettere insieme storia, tradizione e cultura, applicando una politica di promozione dell’isola affinché la pesca diventi un volano importante per l’economia siciliana.
Poi, rispetto agli investimenti regionali ed europei per il comparto agricoltura “Il Psr del precedente governo aveva predisposto un piano davvero deficitario non in linea con le reali esigenze del tessuto produttivo siciliano. Noi stiamo guardano alle piccole e medie imprese e alle difese delle nostre eccellenze e al fatto che vanno salvaguardati gli interessi dei vari territori. Quindi stiamo definendo in questa parte finale di legislatura le misure che hanno già avuto un riscontro positivo, come la misura 6.1 che riguarda l’insediamento dei giovani in agricoltura, la 4.1 che riguarda gli investimenti in agricoltura”, senza trascurare le piccole imprese che vanno messe nelle condizioni di poter attingere ai finanziamenti, fissando un tetto economico minimo per investimenti che partono da 100mila euro, fino ad arrivare ad un milione di euro.
Nell’ambito della riprogrammazione, l’assessore ribadisce l’importanza del settore zootecnia, pilastro delle aree rurali “un settore nevralgico, ricco di storia, di tradizione, fatto di sacrifici” prosegue. Dunque la tutela del patrimonio animale autoctono è un primo passo ineludibile per la salvaguardia genetica e la valorizzazione della filiera zootecnica siciliana, che deve puntare alla qualità e alla sicurezza delle carni.
Per ultimo, va sottolineato l’impegno costante dell’intero governo regionale di garantire l’erogazione dei fondi strutturali europei destinati allo sviluppo della Regione Siciliana, evitando che le regioni del nord possano appropriarsene. Sul tema l’assessore Scilla chiarisce che ” A causa dell’emergenza sanitaria il Psr 2014-2020 è stato prorogato al 2022. Non si cambiano le regole del gioco mentre la partita è in corso, perciò bisogna arrivare al 2022 con gli stessi criteri di riparto, e la nuova programmazione di ripartirà nel 2023″
Si tratta di una battaglia importante per il governo Musumeci che ha preteso il rispetto di questi impegni nel rispetto del Psr che esplica la funzione di potenziare le economie più deboli, soprattutto in un momento in cui la pandemia ha determinato una paralisi generale dei tessuti produttivi regionali.
“Siamo disposti a discutere il tutto, sia il pilastro 1 che il pilastro 2. Il presidente Musumeci, in maniera autorevole nella Conferenza Stato-Regioni di qualche giorno fa ha ribadito questa posizione”, conclude Scilla.