“Ampliamento della gamma di strumenti e interventi, con risorse regionali ed extraregionali, per far fronte tempestivamente ed in modo efficace alle esigenze socio-economiche del territorio, in linea con le scelte di politica economica regionale e sulla base delle risorse che saranno attribuite in coerenza con la programmazione regionale, eventualmente anche con il ruolo di organismo intermedio; intercettare nuova clientela tramite un’offerta integrata di prodotti e servizi che soddisfino i bisogni di credito delle imprese siciliane, mantenendo un profilo rischio-rendimento in linea con la strategia aziendale e in coerenza con le indicazioni di politica economica regionale”. Sono gli indirizzi per l’IrfisFinSicilia fissati nella bozza di sintesi del Defr 2026-28, al vaglio dell’assessorato regionale all’Economia.
Per realizzarli, si legge nel documento, “saranno attuate le seguenti azioni: rafforzamento dei presidi organizzativi e di controllo e riorganizzazione della struttura interna; investimenti in know-how e competenze attraverso nuove assunzioni a tempo indeterminato e inserimento di figure professionali specialistiche; studio di un piano di ricambio generazionale e evisione delle politiche di remunerazione; digitalizzazione e nuovo sistema informativo per le attività aziendali creditizie e di gestione di interventi agevolativi con fondi pubblici; realizzazione, d’intesa con l’amministrazione regionale, della piattaforma aiuti e incentivi per la ricezione delle istanze e la gestione di tutte le fasi delle misure finanziati con fondi regionali ed extraregionali; iniziative di marketing strategico e comunicazione”.
Per la “piena integrazione Esg nei framework e nell’offerta commerciale, gli obiettivi specifici annuali e pluriennali sono l’ampliamento della gamma di strumenti ed interventi; la personalizzazione dell’offerta di credito attraverso un mix di credito con fondi propri e interventi con risorse pubbliche; l’ampliamento della attuale offerta commerciale”.
Si stimano risultati attesi per 600 milioni di euro di ulteriori fondi in gestione nel triennio e 50 milioni di euro di erogazioni con mezzi propri nel triennio “Emergendo la volontà di consolidare il ruolo di Irfis quale soggetto gestore di riferimento per le risorse extraregionali, impone la necessità di monitorare costantemente l’operatività aziendale, anche al fine di aggiornare i fabbisogni in termini di dotazione organica e di competenze specialistiche necessarie, tale incremento di operatività aziendale suggerisce la necessità di una rimodulazione del fabbisogno di risorse umane necessarie per fronteggiare il maggior flusso di attività – si legge ancora del Defr – è stata pertanto valutata l’ipotesi di incrementare l’organico con ulteriori 13 risorse junior già a partire del 2025, tale rimodulazione sarà anche accompagnata da interventi di ottimizzazione e razionalizzazione delle spese al fine di assicurare il miglioramento del margine operativo lordo della società, il miglioramento degli equilibri economici della società, della sua capacità di operare in modo efficiente sul mercato ed assicurare il mantenimento del patrimonio netto negli anni”.