Domani i lavoratori Ksm incroceranno le braccia per scendere in corteo, da piazza Crispi fino alla Prefettura, contro i 526 licenziamenti annunciati dalla società di vigilanza con la procedura di mobilità avviata lo scorso 29 marzo. La vertenza che riguarda una delle aziende più importanti sia a livello regionale che nazionale, di proprietà della famiglia Basile, si trascina da settimane e nonostante le manifestazioni e gli incontri non sembra trovare nessuna soluzione alternativa.
“È trascorso un mese e mezzo senza che si sia riusciti ad individuare un percorso condiviso per la salvaguardia occupazionale. Venerdì saremo all’Ufficio Provinciale del Lavoro, per proseguire il confronto in sede istituzionale, ma se l’azienda non rivede la propria posizione, a partire dall’esubero dichiarato, difficilmente potremo trovare un accordo. Il supporto delle istituzioni, della Prefettura, è assolutamente indispensabile”. Dichiara Monja Caiolo, segretario della Filcams Cgil di Palermo.
L’intero comparto è in sofferenza poiché spesso gli operatori si aggiudicano i servizi ad un costo orario che non consente loro di coprire nemmeno le spese. Per cui i margini di guadagno sono molto risicati o inesistenti. In alcuni casi, addirittura, le società vanno in perdita. Una situazione che ha richiamato l’attenzione delle Prefetture, dove sono stati istituiti dei tavoli permanenti composti dagli enti coinvolti, come l’Inps e gli Ispettorati del lavoro, dai rappresentanti delle associazioni di categoria e da quelli dei lavoratori.
Secondo Mimma Calabrò, segretario regionale di Fisascat Cisl “è necessario mettere ordine a tutto il settore. E’ già stato avviato un ragionamento con le Prefetture di tutta la Sicilia. Ksm deve salvaguardare tutti i livelli occupazionali, perché si tratta di lavoratori che hanno già fatto molti sacrifici per tutelare il proprio posto di lavoro. Bisogna monitorare i cambi di appalto affinchè vengano rispettati i criteri previsti dal contratto nazionale”.
Per Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, “l’obiettivo è ancora una volta quello di sensibilizzare le istituzioni nei controlli e nelle azioni necessarie a garantire il rispetto dei contratti nel settore della vigilanza privata. La Ksm lamenta proprio questa giungla di tariffe concausa dei licenziamenti. Chiaramente chiediamo anche misure alternative a salvaguardia dei livelli occupazionali, i lavoratori non possono pagare gli effetti di questa situazione di caos che in passato anche le stesse imprese hanno alimentato attraverso i network”.