La commissione parlamentare antimafia, come già annunciato lo scorso 4 settembre, ha fatto tappa venerdì a Catania dopo le tragiche vicende che hanno colpito la città.
Come ha evidenziato la presidente Chiara Colosimo “nell’ultimo mese si sono contati 146 tra bossoli e cartucce” a cui si aggiunge l’omicidio del parcheggiatore abusivo Alessandro Indurre avvenuto in pieno giorno e in pieno centro.
La delegazione ha trascorso la giornata in una serie di audizioni, incontrando il sindaco Enrico Trantino, il prefetto Pietro Signoriello, il questore Giuseppe Bellassai, e i vertici provinciali di carabinieri, guardia di finanza e Dia: Salvatore Altavilla, Marco Filipponi, Felice Puzzo e il procuratore della Repubblica, Francesco Curcio.
“A Catania siamo di fronte ad una criminalità organizzata a due livelli, uno più alto, che si occupa di grandi appalti e che agisce più silenzio, quello più noto dei clan Santapaola e Mazzei”, spiega la presidente Colosimo, “e un secondo livello formato da clan che gestiscono le piazze di spaccio come bancomat per la mafia, e attrazione per i giovani e per le fasce deboli della popolazione“.
La commissione parlamentare antimafia ha sottolineato l’importanza del protocollo “Liberi di Scegliere”, un progetto destinato a minori e a giovani cresciuti in un ambiente malavitoso per offrire un sostegno educativo, psicologico e logistico. Un progetto nato da un’idea del magistrato Roberto Di Bella e promosso da istituzioni e associazioni.
“Alla Commissione nazionale antimafia abbiamo segnalato – sottolinea il procuratore Curcio – la necessità di prendere provvedimenti e di attivarsi per impedire che i detenuti dispongono dei telefoni per parlare con l’esterno. Forse sarebbe opportuno che i cittadini capissero che non è più garantito che chi sta in carcere è neutralizzato almeno dal punto di vista delle attività criminali. In 40 anni di magistratura ho scoperto solo negli ultimi anni che i detenuti dispongono di telefoni per parlare con l’esterno. Ben vengano le attività di recupero, ma bisogna pensare a sistemi di controllo più incisivi che impediscano questa vergogna. Perché per me questa è una vergogna. Vediamo anni di indagini che spesso vanno in fumo”.
La presidente Colosimo, infine, ha affidato delle specifiche deleghe ai parlamentari Anastasio Carrà (Lega) e Anthony Barbagallo (Pd), componenti della commissione, per meglio presidiare il territorio guardando anche alla provincia.