Il sito istituzionale del comune di Ficarra, piccolo e incantato borgo della provincia di Messina, il cui nome risalirebbe etimologicamente all’arabo “Fakhàr“, glorioso, e al periodo arabo-saraceno, si apre magicamente con le parole di Antonino Tindaro Ricciardo, ficarrese Doc e artista a 360 gradi: “Folletti, maghi, giullari di corte e di carte. Mercanti-affaristi-artigiani di legno e farina, unti d’olio d’oliva e spinati di fichi… Festa senza fine in ogni angolo e vicolo, tra le mille discese e salite; di scale ombreggiate e piazze assolate …tra le pietre scolpite dal vento e dal vanto dell’uomo che decora le case e le rende un incanto. Piena di frutti maturi, in ogni stagione, sugli alberi; di percorsi dimenticati nei boschi e tappezzati d’orchidee… Profumo di verde fresco e colori sgargianti. Un paese, Ficarra, “incredibile” se fosse di fantasia“.
Prima di partecipare alla sua “Festa di Primavera“, che si svolge sabato 8 e domenica 9 giugno, vogliamo farvi vivere la sua magia, il suo essere sospeso tra presente e passato, ma proiettato nel futuro; tra tradizione e contemporaneità, cosa che si evince passeggiando tra i vicoletti e le scalinate, scorci di assoluta bellezza, in cui scoprirete la casa in cui ha dimorato per alcuni mesi Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei fratelli Piccolo di Calanovella: il barone Casimiro, artista a tutto tondo, Agata Giovanna, grande botanica, e il poeta Lucio, di cui Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura nel 1975, fu talent scout e a cui è dedicata una delle statue a grandezza d’uomo disseminate per il paese, che lo vede vicino a Giuseppe Tomasi, come lo fu nella realtà presso la dimora di Capo d’Orlando, a Villa Piccolo, in cui il Gattopardo trascorreva lungi periodi dell’anno.
Il bello sta nel fatto che più distanti, ma omaggiati allo stesso modo, sono le statue del campiere, davanti alla scalinata che porta alla piazza, e dell’emigrante, un giovane che si allontana, ma ha ancora lo sguardo rivolto alla chiesa dell’Annunziata, la patrona, con la valigia sottobraccio e la speranza del ritorno.
Ficarra, rafforzando l’importanza della cultura e, anche, delle tradizioni e della fatica del lavoro, tutti ugualmente centrali, ha creato: il “Museo Ficarrese dell’Emigrazione dei Nebrodi”, in fase di allestimento al primo piano di Palazzo Busacca, residenza del tardo Seicento; la “Stanza della seta” a Palazzo Milio”, che ospita costantemente residenze d’artista, in cui è possibile visitare la camera di Lucio Piccolo, arredata con mobili originali; la “Casa del Baco”, testimone dell’importanza che l’arte dell’allevamento del baco da seta ha rivestito nel territorio e, fino agli anni ’40, per la popolazione di Ficarra; il “Museo della Pietra Arenaria”, che vuole far conoscere e custodire l’antica tradizione degli scalpellini; il “Museo dei giochi e del giocattolo medievale”, con sede nella Fortezza Carceraria, che ha una finalità didattica e ospita riproduzioni realizzate sulla base di fonti iconografiche e letterarie; il “Museo-Villaggio delle Marionette”, opere fantastiche liberamente ispirate alla celebre raccolta di novelle orientali “Le Mille e una Notte” le cui opere esposte sono state realizzate, negli anni ottanta, dal maestro Gianpistone con un gruppo di giovani diversamente abili ed esposte per la prima volta in occasione del “Festival dei due mondi” di Spoleto.
In questo borgo in cui un tessuto, la seta, sembra essere il fil rouge, e “intessuto” di cultura, l’8 e il 9 giugno, si svolge la “Festa di Primavera“. Fabrizio De Andrè nel brano “Un chimico” cantava: “Primavera non bussa, lei entra sicura” e allora non ci resta che accoglierla gioiosamente tra laboratori vari, mostre, convegni, visite guidate e una gran finale a sorpresa. Per fare un veloce giro del mondo e, poi, ritornare nella bellissima Ficarra, ecco che in Egitto da 4700 anni si festeggia Sham El Nessim, che significa letteralmente “fiutare il vento”, la più antica festa di Primavera al mondo; l’Holi, nota anche come “festa dei colori”, è la versione induista della festa della primavera e, in questa giornata che simboleggia il trionfo del bene sul male, le differenze di caste si annullano; una tradizione antichissima, risalente alla dinastia cinese Tang, portò in Giappone la meravigliosa usanza di godere della bellezza dei fiori di primavera. Fu allora che il termine Hanami divenne sinonimo di “ammirazione dei fiori di ciliegio”; per noi, invece, che siamo figli dei Greci, è il momento in cui Persefone, regina degli Inferi, torna alla luce per far visita a Demetra, standole accanto per 6 mesi, e la madre, per la felicità di riabbracciarla, cosparge la terra di fiori e frutti.
La “Festa di Primavera” di Ficarra ha, però, una particolarità, quella di fare da ponte tra primavera ed estate, visto che stiamo per abbracciare la bella stagione. Siete pronti per vivere un fine settimana all’insegna dell’allegria e del divertimento? Bene, “Ficarra: la tua favola“, il motto che ne condensa la seduttività e l’incantesimo che sprigiona, vi aspetta. Di seguito il programma.
PROGRAMMA
Sabato 8 giugno
Alle 14 – Piazza Badia
Accoglienza
Dalle 14,30 alle 22
Mostra di diorami e modelli costruiti con i mattoncini più famosi al mondo
Dalle 14,30 alle 22
Arcieri
Dalle 15 alle 18
Luna Park
Alle 18 – Palazzo Busacca
Convegno: Presentazione manifestazioni 50° Pro Loco Ficarra
Domenica 9 giugno
Alle 9 – Piazza Umberto I
Accoglienza
Dalle 10 alle 13 – Piazza Umberto I
Gonfiabili 0/5 anni
Dalle 10 alle 12,30
6/9 anni
- Piazza Badia – Laboratorio di pittura
- Piazza Mattarella (Ass. Capo in Vita) – Laboratorio di riciclo
- Piazza Badia – Laboratorio creativo “biuld with bricks”
- Palazzo Busacca – Laboratorio “Le marionette fantastiche delle mille e una notte”
Dalle 10,30 alle 13 – Piazza Umberto I
Caccia al tesoro 10 +
Dalle 10,30 – Genitori e/o accompagnatori
Visita guidata del borgo e Laboratorio modellazione argilla
Alle 13
Pranzo
Dalle 14,30 alle 16 – Piazza Umberto I
Laboratorio Tattoo
Sculture palloncini
Alle 16 – Piazza Umberto I
“Una Piazza Piena di Bolle”
Gran Finale a Sorpresa
Un fine settimana indimenticabile vi aspetta.