Si è chiuso questa mattina l’iter tra le Commissione della Finanziaria. (CLICCA QUI)
Intense settimane sono trascorse in II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone. Un percorso iniziato con scioltezza e poche sbavature, ma che nel finale è scivolato nel caos. Le ultime 48 ore sono state senza alcun dubbio le più accese e concitate, con una raffica di emendamenti approvati e la minoranza che ha dato il buon servito abbandonando i lavori. Un remake della manovra quater. In quel caso erano state le modalità di distribuzione degli interventi territoriale a far sollevare il polverone. Ieri ad accendere la miccia sarebbe stato lo strascico delle accuse rivolte dal presidente della Regione Renato Schifani alle opposizioni. “Non avete proposte“. Parole non digerite e una tensione trasportata in Commissione Bilancio, dove in realtà diversi emendamenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle avevano trovato spazio anche nel corso della mattinata. A sollecitare il gruppo sarebbe stato il dem Antonello Cracolici. Una posizione ferma e decisa e che non ha trovato ripensamenti neanche questa mattina, per il disco verde al Bilancio di previsione e al disegno di legge di Stabilità.
Uniti nella mozione di sfiducia, ma separati in Commissione. Un po’ a sorpresa è invece rimasto al suo posto Sud chiama Nord, tra i dubbi dei deputati del centrodestra e le accuse degli esponenti del centrosinistra.
Ma com’è andata realmente? A spiegarlo è stato il leader del partito Cateno De luca in una diretta sui propri canali social, insieme al coordinatore regionale Danilo Lo Giudice e i deputati Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto.
De Luca: “In Commissione eravamo in difficoltà”
Il sindaco di Taormina ha iniziato la diretta raccontando il clima in Commissione e le metodologia impiegata per portare a termine il percorso della Finanziaria, fino alla decisione di PD e M5S di lasciare i banchi della seduta.
Nonostante le ore complicate, De Luca ha sottolineato la necessità di far prevalere il senso di responsabilità: “Nessuno può metterlo in discussione. Mai era capitato che entro l’anno la legge di Bilancio venisse approvata. A questo si aggiunge anche il senso di responsabilità dell’opposizione. Deve prevalere il senso di responsabilità, una cosa che mai era successo negli anni precedenti“.
Il leader di Sud chiama Nord ha così rivendicato la sua scelta di non abbandonare la Commissione Bilancio: “O sei lì e difendi fino in fondo le tue proposte o non passano. Discuto, tratto, ma non mi omologherò mai a questa visione. Intanto, però, cerchiamo di fare il nostro dovere. Per questo interloquiamo con la maggioranza. In aula giocheremo la nostra partita“.
Le proposte passate di ScN e lo scontro con il capogruppo di FdI Assenza
Una scelta, quella di restare tra i banchi della Commissione, che De Luca ritiene ripagata. Il primo cittadino di Taormina ha così elencato tutte le proposte, già presentate circa un mese fa in una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, che hanno ottenuto il via libera.
E’ il caso dell’emendamento sul fondo delle autonomia locali: “Abbiamo chiesto un quadro chiaro all’assessore Dagnino. La nostra valutazione è sospesa. Con la disponibilità dell’avanzo a luglio, con la variazione di bilancio, abbiamo chiesto l’impegno al presidente Schifani per altri 50 milioni di euro al fondo“.
Altri due emendamenti riguardano il trasferimento gratuito ai Comuni del demanio marittimo e fluviale, che riguarda aree già urbanizzate. “Siamo rimasti davanti ai siluri per difendere due norma di buon senso. Siamo riusciti a far ragionare questa maggioranza e non è stato facile. La misura è passata in Commissione Bilancio, ma adesso toccherà difenderla in aula e lì lotteremo con i contrari e ricominceremo con i ricatti, gli accordi e il voto segreto“.
Tra gli interventi che hanno acceso gli animi quello relativo al rapporto tra i siti archeologi e i Comuni. Un tema che ha visto De Luca scontrarsi a viso aperto con il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza. Elemento di scontro i Parchi cosiddetti minori, cioè quelli che non riescono a raggiungere le stesse entrate dei più rinomati siti di Taormina e Agrigento. “Alla fine abbiamo trovato una sintesi. Ringrazio Assenza, l’assessore ai Bani Culturali Scarpinato e il dirigente La Rocca. Abbiamo stabilito che l’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2025 verrà indirizzato per sostenere i Parchi minori. Tutto ciò che non è stato speso andrà alla Regione e quindi a sostegno dei Parchi minori. Una parte del risultato di amministrazione del Parco Naxos-Taormina, 18 milioni di euro, verrà destinata per finanziare il Castello Paladino, servono 11 milioni. Il 50% della differenza ai Parchi minori. L’altro 50% verrà destinato per la redazione del progetto del sistema portuale turistico di Giardini Naxos e per la seconda funivia“.
Poi ancora: l’emendamento per migliorare il sistema di allerta meteo, con una cabina di monitoraggio in tempo reale, presentato da Lombardo; un milione per i Comuni dichiarati area ad elevato rischio di crisi ambientale (Aerca), come la Valle del Mela, che vive, oltre le difficoltà di un territorio fregiato anche un’emergenza occupazionale, una proposta portata avanti da Sciotto e sostenuta in Commissione anche dal deputato dell’Mpa Giuseppe Geremia Lombardo; le iniziative per semplificare le procedure amministrative in termini di pareri ambientali, presentato da Lo Giudice; la norma sulla Zes Unica per applicare la legge nazionale; un finanziamento per il Comune di Messina, di cui circa 21 milioni per il trasporto pubblico urbano, un cofinanziamento da 6,8 milioni di euro per un progetto Pnrr con Amam per la crisi idrica e fondi per il risanamento della città di dello Stretto; confermato il fondo per il Consorzio dei Castelli.
Le “timpulate”
Non solo proposte avallate. In II Commissione sono arrivate anche quelle che De Luca ha definito le “timpulate”.
Tra le iniziative bocciate una pesa più delle altre: quella che riguarda il trasporto pubblico e turistico locale. La battaglia portata avanti da tempo da Lombardo proseguirà nonostante la porta in faccia ricevuta in Commissione Bilancio. Un tema che era stato al centro anche di un’altra conferenza stampa, nel corso della quale Sud chiama Nord aveva puntato il dito contro il sistema delle lobby e il “monopolio familiare di Antonio Scelfo” che coinvolge figli e nipoti, e che ha un valore complessivo di 1,5 miliardi di euro (CLICCA QUI).
Altra misura è quella degli ex mercati agricoli ai Comuni. Si tratta di circa 42 interventi, dislocati per i Comuni siciliani, strutture non completate, non a norma, anche in aree urbanizzate, oggi ridotte a discariche e di proprietà della Regione. Analogamente è passato invece l’emendamento sugli immobili delle Asp, ma c’è un “ma”. De Luca ha infatti puntato il dito contro l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. La proposta è stata modificata consentendo il trasferimento ai Comuni, ma solo a titolo oneroso, con un corrispettivo da stabilire. “Intanto abbiamo fatto passare il principi. In aula poi si vedrà“.
Insomma De Luca non si ferma. Da gennaio partirà il suo “governo di liberazione” e le prime basi sono state gettate proprio in occasione della Finanziaria.



