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Calumet della pace

Il Pd Messina dice no a De Luca, lui replica: “Io sono la cura” (e non usa la clava ma i fiori)

mercoledì 17 Gennaio 2024

“Liberatevi della sindrome Genovese-Navarra, siete stati colonizzati da chi è davvero nel centro destra…altro che definire incompatibile me”, è questa l’unica frase appena appena irritata di Cateno De Luca nei confronti dei Pd di Messina. Niente a che vedere con gli strali e i termini coloriti del passato.

IL CALUMET DELLA PACE

Nella diretta facebook di oggi Cateno De Luca per poco non veste i panni di Che Guevara nel replicare ai dem di Messina (QUI), diventati ormai l’unico ostacolo all’intesa con Pd e M5S regionali in vista delle prossime tornate elettorali (QUI). “Incompatibile io?”, sbotta con un sussulto che potrebbe sfociare in tempesta ma subito si riprende e torna ai toni pacati perché, da esperto comunicatore qual è, ha deciso che non userà la clava ma i fiori (niente cioccolatini perché dopo l’8 gennaio si è tutti a dieta). Neanche un epiteto, un’offesa, un’ironia sopra le righe ma il calumet della pace.

LA CURA DE LUCA

Uscite dal tunnel, sono io la cura conclude ammiccante.  Cateno è in versione farmaco salvavita per liberare il Pd dello Stretto dalla sindrome che lo ha portato dapprima in mano a Francantonio Genovese (che in realtà è stato anche il primo segretario regionale Pd e parlamentare nazionale), poi a Pietro Navarra (anche lui deputato nazionale) entrambi passati, sia pure in periodi diversi, a Forza Italia. Se De Luca  accantona gli improperi è perché davvero l’intesa con 5Stelle e Pd a Palermo viaggia a gonfie vele (QUI).

INCOMPATIBILE IO?

S’indigna un po’ quando i dem dello Stretto sostengono che lui è incompatibile con i valori del centro sinistra: “ma come? Io che ho portato il risanamento a Messina, l’ho salvata dal rischio dissesto e adesso Basile assume 300 persone dopo 30 anni al Comune, posso mai essere incompatibile? Io che mi batto contro Roma ladrona e contro questo governo di centro destra sia nazionale che regionale?”. Non sventola bandiera rossa ma quella autonomista e infine ricorda al Pd messinese che è vero, lui è stato in lista con l’Udc ed è stato tra i fondatori dell’MPA ma un conto è la federazione con i centristi per superare lo sbarramento alle regionali del 2017 un altro è accusarlo di essere di centro destra.

Tra l’altro ricordo agli smemorati che proprio Lombardo Mpa ha rotto con il centro destra ed ha governato con il centro sinistra, Pd compreso”.

L’ACCORDO CON FI

Insomma ditemi tutto ma non che io sono stato in Forza Italia. Alle Europee 2019 grazie ad un accordo con l’allora coordinatore regionale Gianfranco Miccichè, De Luca schierò l’allora assessora comunale Dafne Musolino (che con oltre 47 mila voti risultò terza dopo Giuseppe Milazzo e Saverio Romano).

Più o meno l’accordo che Cateno spera di portare a casa con il Pd per le Europee di giugno. In questo caso il candidato è Danilo Lo Giudice, nell’ambito di un’ampia intesa che prevede che a guidare la coalizione alle (eventuali) elezioni alla Città Metropolitana sia Antonio De Luca (M5S).

CARI PD

Insomma “cari pd di Messina perché volete essere sempre minoranza? Non vi piacerebbe ogni tanto vincere?”. E’ talmente dialogante che sfiora appena il tema di chi sarà il candidato del centro sinistra alla presidenza del 2027. Non perché in cuor suo abbia dubbi ma perché in questo momento più che da imperatore delle due Sicilie deve parlare da federatore. Del resto se il M5S per anni ha detto #maicolPd e poi ci è stato al governo (anzi in due governi) perché mai i dem di Messina non potrebbero accettare accordi tecnici con De Luca (che nel frattempo abbasserà i toni social su di loro per concentrarsi sui nuovi nemici?)

 

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