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La leggenda della castagna, il frutto dell’autunno e i suoi effetti benefici

martedì 24 Settembre 2019

In onore dell’Autunno, vi raccontiamo alcune leggende sul suo frutto per eccellenza, la castagna.

In un tempo molto lontano, le castagne non avevano il riccio, ma erano appese ai rami come le mele. Un giorno tre di esse decisero di andare dall’albero più vecchio e saggio, non volendo più soffrire né il caldo né il freddo, e gli domandarono: “Come possiamo fare per evitare ciò?”. La risposta fu: “Dovete chiamare i ricci del bosco e dire loro di portare gli amici morti”. Le castagne ascoltarono il consiglio, portarono gli amici morti, tolsero la loro pelliccia spinosa e la avvolsero sulle castagne. Da quel giorno le castagne ebbero il riccio.

Una seconda leggenda vede come palcoscenico un bosco di montagna in cui, accanto a un enorme albero pieno di castagne, viveva una famiglia di ricci composta da mamma, papà e i loro piccoli. Quotidianamente un gruppo di scoiattoli affamati si avvicinava all’albero per mangiarne i frutti, ma un giorno, la famigliola pensò di fare una passeggiata nel bosco e, sentite molte lamentele, si avvicinò curiosa all’albero per vedere cosa stesse succedendo. Si accorse che le castagne si lagnavano perché quei dispettosi abitatori le mangiavano. Insieme, allora, escogitarono un bel piano: al momento dell’arrivo degli scoiattoli, le castagne si sarebbero nascoste dentro i ricci. Così fecero e, da allora, i piccoli roditori, pungendosi, non si avvicinarono più alle castagne e loro, per proteggersi, mantennero il loro riccio.

La leggenda di Sant’Antonio
Nella notte dei tempi, a Sant’Antonio, in Val Masino, viveva una povera donna che non sapeva come sfamare i propri figli. Un brutto giorno, vedendoli patire la fame, prese una pentola, la riempì di sassi e la mise sul fuoco, fingendo che fossero castagne. Mentre l’acqua bolliva, distraeva i piccoli con storie bizzarre nella speranza che si addormentassero e dimenticassero così la fame e la cena che non ci sarebbe stata. Nonostante i suoi escamotages, però, loro continuavano a chiedere se le castagne fossero cotte. La povera mamma, allora, decise di raccontare la verità e presa la pentola dal fuoco, posandola per terra, fece avvicinare i bimbi; con grande stupore e felicità vide che i sassi si erano trasformati in castagne.

La Leggenda della castagna e della sua apertura a croce
In un piccolo paese di montagna gli abitanti, non avendo più da mangiare, si rivolsero a Dio pregandolo di dar loro qualcosa per sfamarsi. Le loro preghiere furono ascoltate ed ebbero in dono una pianta di castagno da cui poter raccogliere frutti nutrienti. Il Diavolo, però, per impedire che la gente potesse raccoglierli, li avvolse in un guscio spinoso. Presi dallo sconforto invocarono, allora, nuovamente Dio che, sceso in mezzo a loro, fece il segno della croce: i gusci spinosi si aprirono e da quel giorno, quand’è periodo, i frutti si dischiudono a croce.

Castagno dei cento cavalli

Il Castagno dei cento cavalli
Dobbiamo ricordare, anche, un castagno plurimillenario, che sorge su un terreno del Parco dell’Etna e nel territorio del comune di Sant’Alfio, un tempo proprietà di nobili del luogo che, sotto la sua chioma, celebravano banchetti per illustri ospiti. La sua età è stimata tra i due e i quattro mila anni di vita, tanto da essere considerato l’albero più antico d’Europa e il più grande d’Italia, misurando 22 m di circonferenza per 22 m d’altezza. Nel 1965 l’albero fu espropriato e dichiarato monumento nazionale.

Legata a questo castagno c’è una bella storia: si narra che la Regina Giovanna I d’Aragona, con cento cavalieri, dame e i loro cavalli, fu sorpresa da un temporale durante una battuta di caccia nelle vicinanze dell’albero, trovando riparo sotto i suoi rami con tutto il numeroso seguito. Il temporale continuò fino a sera e così la regina fu costretta a passare la notte sotto le sue fronde in compagnia di più amanti, scelti fra i cavalieri al suo seguito. Per questo motivo viene ricordato e chiamato il “castagno dei cento cavalli”.

Proprietà benefiche delle castagne
La castagna è un frutto dalle mille risorse: essendo ricche di magnesio e manganese, se consumate al mattino, bollite o arrosto, aiutano a combattere la stanchezza autunnale; essendo ricche di carboidrati, aminoacidi, sali, vitamine con la farina lavorata può essere usata per produrre un ottimo sostituto del pane integrale, attenzione, però, a non consumarlo con frutta acida, proteine animali, pane, zucchero e vino perché può causare acidità di stomaco e fenomeni di fermentazione; mangiare, ogni tanto, una o due castagne crude aiuta a creare degli anticorpi perfetti per proteggere dai malanni stagionali e tonificare i muscoli. Con l’acqua in cui sono state cotte si possono risciacquare i capelli dopo lo shampoo per esaltare i riflessi dei capelli biondi, mentre se le castagne si fanno bollire per venti minuti, in due litri d’acqua, con due manciate di foglie e una decina di ricci, si ottiene un infuso perfetto per il bagno che, fatto due volte alla settimana, aiuta a rinforzare le ossa e a curare i reumatismi.

Avanti tutta con le castagne, frutti leggendari e ricchi di effetti benefici.

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