Sala d’Ercole anticipa l’apertura. L’Ars accoglierà il mese di dicembre con la mozione di sfiducia al presidente della Regione Renato Schifani. Martedì 2 dicembre, infatti, i deputati torneranno ad occupare i banchi dell’aula per una lunga seduta, che vedrà anche la partecipazione e l’intervento del governatore siciliano.
L’atto, presentato appena una settimana fa nel corso di una conferenza stampa, alla presenza dei tre leader dei partiti di opposizione, Michele Catanzaro (PD), Antonio De Luca (M5S), Ismaele La Vardera (Controcorrente), è stato depositato ieri all’Assemblea. Nel pomeriggio la conferenza dei capigruppo che ha stabilito il giorno della discussione. La mozione è stata firmata dai 23 deputati della minoranza, che hanno sottoscritto anche un documento di richiesta di trattazione con urgenza (CLICCA QUI).
Questa mattina il sipario si è alzato su Palazzo dei Normanni con la seduta di Sala d’Ercole, con un unico ordine del giorno: comunicazione. L’aula, guidata dal vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola, è durata appena pochi minuti, giusto il tempo per esporre l’esito della conferenza dei capigruppo. La mozione sarà così protagonista martedì 2 dicembre a partire dalle 14:00. Un dibattito dalla durata di 5 ore, 3 delle quali dedicate agli interventi delle opposizioni. Le restanti 2 saranno destinate agli interventi della maggioranza, del presidente e alla votazione.
Ma cosa prevede? Una mossa volta a portare il presidente Schifani in aula, accusato di essere “fuggito” al confronto istituzionale sulla riserva politica e amministrativa per ciò che riguarda i fatti oggetto di indagine, “privilegiando rapporti politici con ristrette componenti della maggioranza, quali Democrazia Cristiana e Lega”. Aggiunto al fatto che “non sono state avviate riforme capaci di affrontare le criticità strutturali”. Le proposte respinte in aula “hanno significato una frattura all’interno della maggioranza, nonostante ciò il presidente ha imputato tale difficoltà, senza esercitare la propria funzione di direzione politica della coalizione”. “Ulteriori elementi di criticità hanno riguardato l’assessorato al Turismo”, fatti che hanno minato la credibilità dell’azione amministrativa. Appalti in ambito sanitario, condotte corruttive, anomalie nella gestione, episodi che “denotano la carenza di adeguati sistemi di vigilanza, controllo interno e procedure che limitino margini di discrezionalità”. “Criticità che aggravano e producono gravi conseguenze per la collettività”, tali da “determinare una evidente disparità di trattamento e un difetto di coerenza dell’azione governativa” (CLICCA QUI).
Tra le comunicazioni di giornata anche le dimissioni di Salvatore Geraci, capogruppo della Lega all’Ars, e l’autosospensione di Carmelo Pace, capogruppo della Democrazia Cristiana all’Ars, entrambi dalla Commissione Antimafia.




