Grazie a un accordo stretto tra il ministro della Sanità del Burundi e la onlus italiana “Aiutiamo il Burundi” dell’ex Presidente della Regionale Siciliana Totò Cuffaro e del dottor Stefano Cirillo, la stessa onlus ha ricevuto il mandato a gestire le attività sanitarie del nuovo ospedale di Karuzi. La struttura sanitaria si trova al centro del Burundi in un’area abitata dai Batwa (Pigmei) che vivono nella miseria più drammatica.
Abbiamo rivolto alcune domande all’ex governatore siciliano, che da una settimana è tornato nel Paese africano per prestare la propria opera di volontariato.
Cosa l’ha spinta a scegliere di svolgere questa attività di volontariato in Burundi?
“Non potendo fare il Medico in Italia perché sono interdetto ho scelto di poterlo fare per aiutare i più bisognosi del più poveri Paese Africano. Tra i malati e gli orfani del Burundi credevo di dare loro umanità e speranza e invece sono io che mi arricchisco di umanità e speranza. Purtroppo l’eclissarsi dell’umanità è la più grande colpa della nostra società”.
È un’espiazione cristiana per i suoi peccati?
“Sto bene con la mia coscienza e sentirmi ancora utile mi aiuta. Tutti abbiamo bisogno di fare ammenda dei nostri errori e io certamente ne ho fatti tanti”.
Cosa fa quando si reca nel Paese Africano? In cosa consiste il suo volontariato?
“Faccio il medico, ma anche ogni altra cosa sia necessaria per alleviare le sofferenze e aiutare chi vive nella miseria più assoluta”.
Cosa potrebbe fare chi vive qui in Sicilia, lontano da queste realtà così sofferenti?
“Qui c’è bisogno di tutto chi vuole può fare una piccola offerta alla Onlus e può star certo che la sua generosità sarà ben utilizzata. La Onlus “Aiutiamo il Burundi” riceve delle donazioni che utilizziamo per mantenere gli orfanatrofi e curare i malati. www.aiutiamoilburundi.org: questo è il sito per chi vuol fare una donazione e contribuire un po’ per alleviare le sofferenze di questi esseri umani”.
La gestione dell’ospedale di Karuzi è un nuovo capitolo della sua vita. Cosa comporterà?
“Grazie all’accordo raggiunto con il ministro della Sanità del Burundi, i nostri medici volontari potranno curare le malattie e alleviare le sofferenze dei più poveri. Inoltre, questo consentirà di inviare i tanti medici italiani che ci hanno dato la loro disponibilità a prestare la loro opera professionale in quest’area poverissima del mondo”.
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