In Sicilia dirigenti generali della Regione promossi a pieni voti e bonus per tutti. La giunta di governo ha approvato la Relazione sulla performance 2018 che dà diritto a un’indennità suppletiva media di sei mila euro. Un tripudio all’eccellenza e all’efficienza, come scrive il Giornale di Sicilia.
Anche se le valutazioni individuali dei dirigenti risultano concluse al 72,34 per cento. Tra i dirigenti generali è passato finora dalle forche caudine dei test solo uno su 34 ma a pieni voti 100 per cento di performance. Cento e lode anche per gli altri 8 dirigenti su 8 di seconda fascia, che conquistano tutti un 100 per cento alla voce efficienza.
Così come gli 888 dirigenti di terza fascia finora valutati su un totale di 1.198. Nessuno tra questi prende meno di 70/centesimi, solo un paio si attesta tra il 71 e il 76, nove si meritano pagelle da 8, e 38 hanno voti tra l’ 8 e il 9.
Per il resto un profluvio di eccellenze: in 839 (ovvero il 94,54 per cento) si guadagna una valutazione che oscilla tra il 9,1 e il 10. La classe dirigente della Regione è promossa a pieni voti: 848 burocrati su 897 sono valutati tra il 9 e il 10, mancano all’appello gli scrutini di 343 dirigenti ma la strada è segnata.
Tuttavia, non più tardi di tre anni fa, sulla base del rapporto Eqi (European quality index) stilato dalla Commissione europea, la rielaborazione del rapporto vergata dalla Cgia di Mestre bollò la pubblica amministrazione dell’Isola come tra le peggiori d’Italia e delle regioni europee (185esimo posto su 206).
Tanto che dai vertici della Regione non si nasconde la profonda insoddisfazione per “un metodo di valutazione ideato dodici anni fa” e non proprio perfetto che la giunta ha deciso di lasciarsi alle spalle. Il nuovo metodo di scrutinio approvato a marzo e messo a punto dall’Assessorato alla Funzione Pubblica, entrerà in vigore da gennaio del 2020. E prevederà un ingrediente fondamentale: il parere dei cittadini per i servizi fruiti. “Non sarà più sprecato un euro, se non sarà meritato“, fanno sapere dall’Assessorato.