Sull’attuale programmazione europea si giocano gran parte delle scommesse del nuovo governo regionale. Tra rimodulazione dei fondi e spesa, la partita sarà centrale.
Intanto la Regione dà il via all’azione 3.4.2 “Incentivi all’acquisto di servizi di supporto all’internazionalizzazione” – il nuovo bando del PO FESR Sicilia 2014/2020 – che nasce con la finalità di favorire la realizzazione di progetti d’investimento finalizzati all’internazionalizzazione delle imprese, per mezzo di agevolazioni sotto forma di contributo in conto capitale, sulla base di una procedura valutativa a sportello, in conformità alle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali vigenti in materia, nonché dei principi di semplificazione e di riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese, come si legge nel bando predisposto.
La dotazione finanziaria disponibile per le operazioni selezionate attraverso l’avviso è di 16.013.724 milioni di euro.
Questo, uno dei primi atti del nuovo assessore alle Attività produttive centrista, parlamentare regionale di lungo corso con un passato che comprende anche l’esperienza di presidente della Provincia di Trapani. Sul nuovo corso che si apre per l’assessorato di via degli Emiri, al momento diretto da Alessandro Ferrara, incombono e sono presenti molte aspettative, a partire proprio dalla spesa dei fondi comunitari, che necessita di una maggiore registrazione.
L’assesssore Mimmo Turano ha così commentato: “Per l’export stiamo intervenendo cambiando la filosofia non soltanto come è avvenuto fino al recente passato, la Regione che individua la fiera a cui fare partecipare l’artigiano che produce sciarpe o cravatte, ma anche l’artigiano che indica il mercato che vuole aggredire. La Regione quindi interviene o facendo venire l’importatore a farsi un’idea sul ciclo produttivo o fornendo uno shop per 12 mesi che permette di aprire un sito commerciale con l’adeguamento del sito e della lingua del paese”.
In questa tipologia di azioni rientrano le operazioni di supporto individuale a beneficio di imprese singole e associate per l’accompagnamento delle stesse nel proprio percorso di internazionalizzazione e di sostegno per l’accesso ai mercati, da acquistare presso soggetti qualificati. Analisi di mercato, studi di fattibilità e business scouting sui Paesi esteri, volte a identificare e sviluppare un percorso d’internazionalizzazione per il proprio business.
I servizi in questione non dovranno essere continuativi o periodici e lasciano fuori i costi di esercizio ordinari dell’impresa connessi ad attività regolari quali la consulenza fiscale, la consulenza legale o la pubblicità.
Il costo relativo al servizio di consulenza potrà essere rendicontato fino all’importo di 20 mila euro, comprensivo di tutti gli oneri dovuti. Il valore complessivo dei servizi di consulenza non potrà essere superiore a 40.000 Euro nel caso di progetto presentato da singola impresa e di 80.000 Euro nel caso di imprese che si presentano in forma associata.